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E adesso lbad. Vicina al suo Salvatore e alle loro due figlie Fiamma e Fulvia. E anche a Dio, essendo sempre stata fortemente religiosa. Sar pi serena. Perch la vita non ha risparmiato niente a Wanda Ferragamo, una delle figure pi importanti della moda italiana. Una di quelle figure vere. Wanda — cos semplicemente si firmava — morta ieri a quasi 97 anni nella villa di Fiesole dove era entrata, come fosse un film, neanche ventenne neo sposa di Salvatore, l’uomo che calzava le star di Hollywood, ma di cui era rimasta vedova a soli 38 anni e con sei figli da tirare su. Non si era persa d’animo — non era nel suo carattere arrendersi — e ha perseguito senza fermarsi il sogno di Salvatore, fare della Ferragamo uno dei marchi del lusso pi apprezzati al mondo. Cos stato. E guai a dirle che l’artefice dell’affermazione della casa di moda, che oggi fattura pi di 1,3 miliardi ed quotata in Borsa, era stata lei: il merito era, sempre, di Salvatore.
Nata in Irpinia, il matrimonio a Napoli
Nata a Bonito, piccolo paese dell’Irpinia, l’antivigilia di Natale del 1921, Wanda era l’ultima dei sei figli di Giovanna e Fulvio Miletti. Famiglia benestante sia da parte di madre che di padre, medico condotto del paese. Molte cronache hanno raccontato l’incontro con Salvatore, 24 anni pi di lei, il ciabattino emigrato dall’Irpinia negli Stati Uniti dove diventa famosissimo per le sue calzature all’avanguardia che fanno impazzire attrici e principesse. Lei che gli dice di aver letto di lui sulle riviste di moda, lui che le chiede di vederle il piede per confezionarle un paio di scarpe, lei che lo mostra e sulla calza di seta c’… un piccolo buco. Il matrimonio a Napoli sotto le bombe, i grandi viaggi in piroscafo verso l’America, la frequentazione con lo scintillante mondo di Hollywood. Poi la vita che cambia con la morte di Salvatore. Ed qui che si vede fino in fondo la personalit di Wanda Ferragamo. La ricca mamma borghese si tira su le maniche e con l’aiuto di Fiamma, la primogenita appena diciottenne, e poi via via anche di Giovanna e di Ferruccio e di Fulvia, di Leonardo e di Mbadimo, i sei figli avuti da Salvatore, fa crescere l’azienda di cui ora era presidente onoraria.
L’impegno in azienda
Che ce l’avrebbe fatta non ci avrebbe scommesso nessuno; anzi, ci fu chi le propose subito di vendere. Invece, riesce a mantenere i rapporti con i grandi distributori americani, allarga la gamma dei prodotti, affina il servizio alla clientela andando sempre pi per il mondo — lei che detestava l’aereo — dove voleva i negozi nelle vie pi belle. Senza mai eccedere nelle spese perch per Wanda Ferragamo era fondamentale che la societ fosse solida. Ieri accanto a lei c’erano Giovanna, Ferruccio, Leonardo e Mbadimo. Da madre Wanda Ferragamo aveva affrontato il dolore pi grande, perdere un figlio, prima Fiamma e pochi mesi fa Fulvia. Da sempre aveva il suo ufficio a Palazzo Spini Feroni, pieno centro di Firenze, dove si recata fino a pochi giorni fa e dove conservava tutti i suoi ricordi… le lettere di Salvatore, gli studi sull’anatomia del piede di Salvatore, i premi di Salvatore; ma anche i suoi di premi, anche se pi defilati, come l’Ordine al merito della Repubblica Italiana, con il titolo di Cavaliere di Gran Croce del presidente della Repubblica. O la boccetta del primo profumo Ferragamo e anche il primo di Dior donatole da un Dior all’inizio della carriera. Le foto dei figli, dei nipoti e dei pronipoti. Le immagini dei tanti incontri importanti.
I funerali privati
Fortissimo il rapporto con l’azienda e i suoi dipendenti. E ai dipendenti nel mondo ieri i figli si sono rivolti per condividere il ricordo della sua straordinaria persona. I suoi preziosi insegnamenti e la sua memoria saranno per tutti noi un esempio di rettitudine e di grande pbadione per la vita. Di tenacia e visione di una donna unica ha parlato il sindaco di Firenze, Nardella. Perdiamo una donna generosa e una grande imprenditrice, ha detto l’ex premier ed ex sindaco di Firenze Matteo Renzi, molto legato alla signora Ferragamo. Perch Wanda amava davvero la vita. E amava i colori. Come quelli degli abiti, che voleva sempre accesi. O dei fiori del grande giardino della villa di cui andava orgogliosa, le rose, le azalee, le camelie che le avevano fatto vincere premi. Pi di tutto amava la Ferragamo e i Ferragamo, che ha sempre voluto testardamente fossero uniti. Oggi i funerali in forma privata.
19 ottobre 2018 (modifica il 19 ottobre 2018 | 22:34)
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