Presentato a Milano il libro bianco sul glaucoma



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Milano (askanews) – Un libro bianco sul glaucoma, per riportare sotto i riflettori una malattia oculistica che colpisce in Italia oltre un milione di persone ultra 40enni. E’ stata presentata a Milano la pubblicazione “Glaucoma: apriamo gli occhi sulla malattia”, curata, insieme a Claudio Barnini, da Monica Vallario, responsabile della comunicazione di Allergan.”Il libro – ha spiegato ad askanews -le accendere i riflettori su una patologia che è silente, perché si manifesta senza patologia ed è silente perché purtroppo in termini di comunicazione si faccia ancora molto poco. Abbiamo voluto mettere insieme i contributi di tutti quelli che sono impegnati a fronteggiare questa malattia, quindi medici, ricercatori, istituzioni, esponenti politici, badociazioni e non ultimi i professionisti della comunicazione, sia nell’ambito giornalistico sia in quello più Web”.Tra i relatori della presentazione il professor Carlo Enrico Traverso, dell’Università di Genova.”Il glaucoma – ci ha detto – è una malattia subdola, quindi è bene identificare i casi prima che abbiano causato danni molto gravi al sistema visivo e questo richiede un sistema di diagnosi precoce”.A questo si badocia l’operazione di prevenzione, fortemente sostenuta dal professor Leonardo Mastropasqua, dell’Università Gabriele d’Annunzio di Chieti-Pescara.”Prevenire – ha spiegato il medico – è sempre la cosa più importante, in tutte le patologie e nelle patologie croniche come il glaucoma in particolare. Ora la prevenzione va fatta prima di tutto informando il paziente. Stiamo lavorando, abbiamo migliorato la terapia medica per l’aderenza, mentre sull’implementazione dei nuovi farmaci stiamo ancora facendo ricerca, mentre sull chirugia abbiamo avuto sicuramente un netto miglioramento con questa chirurgia mini invasiva”.Ciascuna persona, comunque, ha il proprio caso e servono per i pazienti valutazioni specifiche.”Le persone diano fede al proprio oculista di fiducia – ha aggiunto Traverso – che saprà indirizzarli a seconda del tipo di patologia, del tipo di occhio, del tipo di glaucoma, del danno già presente e li saprà indirizzare sulla tecnologia chirurgica più adatta”.”L’obiettivo del libro – ha concluso Monica Vallario – è quello di credere in un futuro, oggi mi auguro più vicino, nel quale il dono della vista possa restare per sempre”.

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