[ad_1]
È pace fra Fabrizio Corona e Nina Moric: la Sezione famiglia della Corte d’Appello di Milano ha deciso per l’affidamento congiunto del figlio sedicenne Carlos Maria. I due ex coniugi, infatti, si sono ritrovati oggi in Tribunale e hanno portato davanti ai giudici, badieme ai loro legali, un accordo per l’affidamento congiunto del loro figlio adolescente, che prima era stato affidato alla madre dell’ex “re dei paparazzi”. «Sono molto contento, finalmente abbiamo trovato un accordo e una pacificazione», ha spiegato ai cronisti l’ex agente fotografico, mentre la modella croata si è detta «felice» perché il figlio «finalmente torna a casa con me, ora è tutto positivo dopo anni di sofferenza». I legali di Corona, gli avvocati Antonella Calcaterra e Antonella Minieri, e quello di Moric, l’avvocato Solange Marchignoli, infatti, hanno raggiunto un accordo per l’affidamento congiunto del minore che vivrà in prevalenza con la madre. Tra Corona e la modella già da tempo era tornato il sereno, dopo anni di tensioni e liti anche giudiziarie. La Corte dovrà solo ratificare l’accordo.
Il figlio di Corona e Moric era stato affidato dal Tribunale milanese alla madre dell’ex agente fotografico, anche lei presente oggi per l’udienza, accompagnata dall’avvocato Nadia Alecci. «La mia badistita vede suo figlio solo una volta alla settimana, in presenza di un educatore e questo uccide ogni tipo di intimità – aveva spiegato lo scorso marzo il legale della modella, l’avvocato Marchignoli -. Per lei è una tragedia umana, aspetta la visita settimbade con lui come si aspetta il Natale». Poi, in questi mesi la situazione è mutata e gli ex coniugi hanno trovato un accordo, anche con la collaborazionedei servizi sociali, e il ragazzo è tornato a casa a vivere con la madre. Nei corridoi della nuova sede distaccata del Palagiustizia milanese, in via San Barnaba, prima dell’udienza Corona e Moric hanno parlato a lungo seduti fianco a fianco. L’ex agente fotografico, tra l’altro, attende ora l’udienza del prossimo 26 novembre davanti al Tribunale di Sorveglianza di Milano che dovrà decidere se confermare o meno per lui l’affidamento terapeutico concesso in via provvisoria a febbraio, quando è uscito dal carcere. La Procura generale, infatti, ha chiesto che Corona torni in carcere evidenziando una serie di violazioni del programma da parte sua, ma i giudici lo scorso giugno hanno preso tempo per avere a disposizione ulteriori relazioni sul suo percorso, prima di decidere. A fine novembre le parti discuteranno in aula e poi arriverà la decisione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
[ad_2]
Source link