Ancora problemi per il riconoscimento dei figli di una coppia gay



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A Gabicce mare, in provincia di Pesaro, il pm vuole il test del Dna per accertare la paternità del padre biologico.

I due gemellini, nati negli Stati Uniti, erano stati riconosciuti come figli di una coppia gay nell’aprile di quest’anno. Ma dopo pochi mesi la procura ha voluto accertarsi che i due bimbi fossero effettivamente figli di almeno uno dei due. E ha bloccato il riconoscimento. Motivo di tale azione è il fatto che manca la prova che confermi la paternità, in quanto la dichiarazione redatta dal giudice statunitense non vale per lo Stato Italiano. Unico modo, quindi, è il test del Dna, che proverà la paternità. Altrimenti i due bambini saranno trasferiti.

I due gemellini sono nati da due donne, una marines di San Diego e una ragazza, già madre di altri 4 figli, insegnante di 35 anni, che abita a Palm Springs (e che è stata la portatrice). Andrea Bartolini e Blago Kirof (la coppia gay e padri dei bambini) avevano spiegato che intendevano includere nella loro famiglia le due donne, e che le avrebbero incontrate proprio in questi mesi.

Bisogna determinare lo status dei due bambini

La pm Silvia Cecchi ha quindi indicato al giudice Giuseppe Fanuli di ordinare un test del Dna, indispensabile per confermare la paternità e procedere al riconosicmento. Ma solo del padre biologico. Secondo il pubblico ministero, il fatto i due bambini siano nati attraverso la pratica della gestazione per altri e che abbiano il pbadaporto americano e una certificazione di un giudice straniero non confermerebbe la paternità. Di conseguenza, si dovrà scoprire se la coppia ha violato l’ordine pubblico internazionale.

Il giudice civile ha però sottolineato che il suo compito sarà solamente quello di riconoscere il legame biologico per determinare lo status dei bambini, ma non si occuperà di definire la scelta migliore della vita dei neonati. L’udienza è stata fissata per il prossimo 4 dicembre.

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