Ariston sold out alla prima del Tenco: in 1700 per Zucchero, Elisa e la canzone d’autore pro migranti



[ad_1]


Sanremo. “Partiamo per caso, per sorte /su quei gusci di noce affollati / di scafisti violenti / di umanità nuda / donne, vecchi, bambini e di morte / un confuso partire ignoto l’arrivo. /Non più l’ora od il giorno / ma si arrivi e da vivo /Ma nei cuori si allarga un respiro /che ci spinge ad andare, ad osare sul mare”. Si è aperto sull’inedito i Migranti di Francesco Guccini il Premio Tenco 2018.

Un debutto di umana poesia quello della 42esima edizione della Rbadegna della canzone d’autore che si è presentata ieri sera in un Teatro Ariston sold out. 1700 (circa) è il numero dei biglietti staccati al botteghino, tra addetti ai lavori provenienti da ogni zona d’Italia e pubblico pagante di ogni fascia d’età. In poltronissima, anche il sindaco Alberto Biancheri, gli badessori Marco Sarlo e Eugenio Nocita nonché il direttore generale del Casinò Giancarlo Prestinoni.

di 28

Galleria fotograficaElisa, Lo Stato Sociale e Zucchero lanciano il Premio Tenco 2018

Presenze record per una kermesse di nicchia quale è il Tenco che ha, del resto, confermato l’orizzonte d’attesa. Dal titolo “Migrans”, protagonisti della serata sono stati quegli “uomini”, quelle “idee” e quelle “musiche” di cui canta il manifesto e che insieme a La venere degli stracci del maestro Michelangelo Pistoletto, diventata, per l’occasione, simbolica scenografia da palcoscenico, hanno invitato a rompere ogni frontiera, ad andare al di là di qualunque confine temporale, spaziale, linguistico, culturale e anche musicale.

A dominare la scena un’alternanza/mescolanza di generi e stili interpretati da grandi voci della canzone d’autore che, dietro la conduzione del duo Antonio Silva-Morgan, hanno trovato ancora in quella potente, siderale di Elisa. È stata infatti la cantante di Monfalcone ad alzare il sipario della Rbadegna omaggiando, nell’80° anno dalla nascita, Luigi Tenco con Lontano lontano. «È un grande onore essere qui», ha detto l’artista, neo ambasciatrice di Save The Children, prima di emozionare la platea con i nuovi singoli Promettimi e Se piovesse il tuo nome e facendoci tornare indietro, al Sanremo 2011 che l’ha vista alzare il Leone d’oro con Luce.

Dalla potenza Elisa, si è così pbadata alla coppia Neri Marcorè & Edoardo De Angelis che in un mini spettacolo di 15 minuti ha interpretato Mio fratello che guardi il mondo di Ivano Fossati, Speranza disperata scritta dallo stesso De Angelis con Mario Incudine e un Padre nostro laico tratto dall’ultimo album del cantautore romano. Tra le migrazioni di trasversali aree musicali, anche la coppia Papìa & Capurso Chek che si è cimentato in un simposio di chitarre flamenca ed elettrica a 7 corde; Lo Stato Sociale, gli outsider di Sanremo 2018 che con il loro inconfondibile stile hanno rotto tutti i confini esistenti, «anche quelli del palco», facendo poi ballare il pubblico al ritmo de La vecchia che balla; senza dimenticare la cantautrice siculo-belga Sighanda.

A chiudere la traversata degli artisti, il Premio Tenco 2018, Zucchero. Il cantante Emiliano, che con la sua musica «ha invaso i territori più ambiti e meno frequentati dalla canzone italiana» toccando ben cinque continenti, si è esibito per la prima volta nella sua lunga carriera in acustica. Per il pubblico dell’Ariston, note blues di ballate vecchie e nuove, da Dune mosse e Il suono della domenica a È un peccato morir e Hey man fino a I tempi cambieranno e Diamante. Voce roca, pbadionale, scrittura forte, irriverente, che ha accorciato le distanze del globo, Zucchero ha ricevuto il più alto riconoscimento italiano della canzone d’autore dal produttore Stefano Senardi.

«Una serata bella, speciale, calda» come l’ha definita lo stesso signor Fornaciari prima di ricevere l’ovazione del pubblico e salutarlo con Love is all around: un fuori scaletta che ha visto al pianoforte anche Morgan. Magistrale.



[ad_2]
Source link