«Asia a X Factor? Era brava. Le persone vanno giudicate per il talento non per le storie personali»



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Del palco del Premio Tenco, da circa vent’anni, è un badiduo frequentatore. Ma per Marco Castoldi in arte Morgan stavolta si prospetta un vero e proprio esordio. Il cantante ed ex giudice di X Factor sarà infatti per la prima volta co-conduttore della storica manifestazione che, per tre serate, al teatro Ariston di Sanremo, da giovedì 18 a sabato 20 ottobre ottobre premierà il meglio della musica d’autore italiana.

Una edizione, quella di quest’anno, che ha scelto un tema importante per farsi sentire: Migrans, come migranti. Ma anche come «tutto ciò che attraversa le frontiere». Persone, dunque, ma anche idee, canzoni, influenze culturali e, naturalmente, musicali.

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«Quando si parla di migrazione si parla di spostamento di culture, ma anche di spostamento di genere, sesso, di cambiare vita o semplicemente opinione. In questo momento storico abbiamo un disperato bisogno di cambiare», spiega Morgan dietro ai suoi occhiali da sole scuri, bevendo Coca-Cola ed Estathé («che sono meglio dell’alcol», dice).

Rispetto al tema politico e sociale della migrazione, la musica ha una investitura particolare secondo lei?
«Il musicista è per definizione uno scappato di casa, perché è uno in grado di relazionarsi con delle realtà molto diverse dalla sua, ma che non dimentica le radici. Modugno ad esempio partiva dalla Puglia e arrivò in America, fu in grado di conquistare il mondo ma senza dimenticare da dove veniva, si pensi ad Amara terra mia. Per questo non bisogna pensare che un immigrato debba dimenticare le sue radici per adattarsi, anzi: deve portarci la sua cultura qui, deve farci allargare la mente, perché più noi conosciamo della sua cultura più capiamo, siamo aperti e meno errori facciamo nel gestire questo incontro-scontro di civiltà. Bisogna comunicare attraverso la poesia, la musica, perché questi sono i momenti più alti della società: ecco perché è importante essere qui, al Premio Tenco».

Si dice che i grandi cantautori non ci siano più. La canzone, invece, come sta?
«Io non conosco nessuno che non ami almeno una canzone: fa parte dell’essere umano. Ognuno ha una sua canzone, legata a imprese eroiche, storie di morte, d’amore, amicizia, lavoro. Le canzoni rimangono la cosa più importante che c’è al mondo».

«La musica è comunicazione, improvvisazione, energia: tutto quello che i talent show non riusciranno mai a essere ma vorrebbero disperatamente essere», sono parole sue. Eppure il suo nome è continuato a essere badociato a X Factor, con insistenza, anche quest’anno.
«Io di talent ne ho talmente tanto che non so dove metterlo. A volte lo dò agli altri, come in quel caso là, in televisione. Però i talent show hanno rotto i co***oni: sono stati presi con esagerazione, come se dovessero essere il solo nuovo modo di fare la musica pop. Non è così: è solo uno dei modi. E la responsabilità dei discografici dovrebbe essere quella di continuare a essere dei talent scout e di non impigrirsi con la televisione, perché nello show ci sono regole diverse che nella discografia. Bisogna cercare dei musicisti, degli autori di canzoni, delle popstar, dei cantanti. Non dei prodotti della televisione».

Anche lei, però, per un certo periodo della sua vita lo è stato. O no?
«Io vi ho transitato e basta».

È stato detto che era sul punto di transitarvi ancora.
«Quelli di Sky sono degli amici, ogni tanto ci sentiamo…».

La sua ex compagna Asia Argento avrebbe meritato di rimanere a X Factor, secondo lei?
«Asia Argento è una grande professionista. Io non entro del merito del dibattito sul perché è stata rimossa, non conosco a fondo la faccenda e non mi interessa entrarci, dico solo che a fare quel lavoro lì lei era molto brava».

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Al suo posto arriverà Lodo Guenzi de Lo Stato Sociale.
«Anche Lodo è molto bravo, tra l’altro questa sera farò un duetto con lui, perché lo Stato Sociale è un ottimo gruppo, una realtà interessante che darà buoni frutti, e son contento che a X Factor ci vada il leader di un gruppo che è anche capace di esprimersi a parole e non soltanto a canzoni. Però non bisogna vederlo come un sostituto di Asia, perché nessuno deve sostituire nessuno, e pure il mio era un falso allarme. Lodo va a fare una cosa al di là di Asia Argento».

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Difficile non collegare le due cose, però. Si ritroverà pure la squadra scelta da un’altra persona.
«Asia Argento è lei con i suoi problemi, ma ognuno ha i suoi problemi e dovrebbe pensare a quelli. Bisogna essere più capaci di apprezzare il professionismo e non inseguire il gossip. Perché il talento, la bravura sta proprio lì: nel saper essere dei professionisti nel proprio campo. Mettete in discussione qualcuno quando dimostra di non aver talento, non quando c’ha dei fidanzati o delle storie morbose alle spalle».

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