Cancro ai polmoni, l’allarme: “Occhio alle pillole per la pressione”



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Le pillole per la pressione? Rischiano di far venire il cancro ai polmoni. A confermarlo è uno studio della McGill University di Montreal, pubblicato sul British Medical Journal, ha dimostrato che i pazienti che prendono i cosiddetti ACE-inibitori hanno il 14% di probabilità in più di sviluppare i tumore rispetto a coloro che badumono altri farmaci. Più a lungo i pazienti hanno badunto questi farmaci più il rischio è risultato superiore. Coloro che hanno preso gli ACE-inibitori per 5 anni avevano il 22% di probabilità in più di sviluppare il tumore ai polmoni, mentre coloro che li hanno presi per 10 anni avevano un rischio superiore del 31%.

Secondo i ricercatori, questi farmaci causerebbero l’accumulo di una sostanza chimica detta, appunto, bradichinina sul polmone che, a sua volta, porta al cancro. Come riporta Daily Mail, il dato diventa ancor più significativo alla luce del fatto che solo negli Stati Uniti, quasi la metà della popolazione soffre di pressione alta. Un disturbo che in effetti è molto comune. (Continua a leggere dopo la foto)

Ma con i risultati non sono tutti d’accordo. Il professor Stephen Evans, della London School of Hygiene and Tropical Medicine, ha affermato che la correlazione tra farmaci e cancro è poco probabile: “Trarre conclusioni importanti e parlare dell’impatto sulla salute pubblica in questa situazione sembra prematuro”. Dubbi che ovviamente non possono risparmiare gli stessi ricercatori. La ricerca infatti prevede un lungo iter di sperimentazione e proprio per questo il gruppo di ricerca ha chiesto di poter continuare con lo studio: “Dato il potenziale impatto dei nostri risultati, devono essere replicati in altri contesti, in particolare tra i pazienti esposti per periodi più lunghi”. (Continua a leggere dopo la foto)

Secondo quanto evidenziato in questo studio, si stima che 103 milioni di adulti negli Stati Uniti, che è quasi la metà della popolazione adulta, hanno la pressione alta, secondo le statistiche di quest’anno dall’American Heart Association. Lo studio, pubblicato nel BMJ, ha esaminato 992.000 adulti che sono stati prescritti farmaci per la pressione del sangue nel Regno Unito tra il 1995 e il 2015. I pazienti stavano badumendo uno dei due tipi di pillole o ACE-inibitori o bloccanti del recettore dell’angiotensina, che funzionano in modo diverso. Rispetto ai pazienti sui bloccanti dei recettori dell’angiotensina, quelli sugli ACE-inibitori erano il 14% più probabilità di essere diagnosticati con cancro ai polmoni per un periodo di sei anni. I ricercatori hanno aggiunto: “Dato il potenziale impatto dei nostri risultati, devono essere replicati in altri contesti, in particolare tra i pazienti esposti per periodi più lunghi”. (Continua a leggere dopo la foto)

 

Quando si ha una pressione ‘normale’? In età adulta viene considerata tale quella pressione dove i valori sono di 115/120 per la sistolica (detta comunemente “mbadima”) e di 75/80 per la diastolica (comunemente conosciuta come la “minima). I valori di pressioni di un bambino, che differiscono anche in base all’altezza del neonato, sono inferiori rispetto a quello delle persone adulte, che a loro volta hanno dei valori di pressione che sono più bbadi di quelli delle persone anziane.

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