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Perugia, 24 ottobre 2018 – L’obiettivo finale è la mortalità zero legata al tumore della mammella, da raggiungere nel 2022 quando la Lega italiana per la lotta contro i tumori (Lilt) festeggerà i 100 anni della sua attività.
Parte da Perugia questa “dichiarazione di guerra al cancro alla mammella”, come ha sottolineato il presidente regionale della Lilt, professor Antonio Rulli, annunciando, come “pbado importante” di questo percorso, i risultati del progetto di ricerca “La biopsia liquida nel carcinoma della mammella operabile”, realizzato da Università degli studi e azienda ospedaliera e finanziato proprio dalla Lilt.
Ed è stata la Lilt Umbria, questa mattina nella sala della Vaccara di palazzo dei Priori, a Perugia, a presentare con il prof. Rulli i dati della ricerca che mette l’accento sulle nuove speranze che arrivano dalla biopsia liquida tramite prelievo di sangue. Rulli, responsabile del dipartimento di BreastUnit dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia nonché responsabile scientifico della ricerca, ha ricordato gli aspetti principali della biopsia liquida, una sorta di “prevenzione del terzo millennio“, spiegando che le cellule tumorali circolanti (Ctc) vengono isolate in pazienti con neoplasia mammaria precoce da un semplice prelievo di sangue periferico.
Successivamente si procede all’estrazione e sequenziamento del Dna come presupposto della terapia personalizzata nel carcinoma della mammella operabile. Con il risultato anche di una biopsia non più invasiva.
“Il tumore – ha detto Rulli – è un moving target, cioè un bersaglio in continua evoluzione, tale da non poter essere effettivamente compreso nella sua complessità biologica dalle metodiche attualmente in uso, con esami istologici eseguiti su tessuti prelevati dal tumore stesso tramite biopsia o intervento chirurgico che però forniscono una fotografia istantanea della neoplasia, limitata al sito di prelievo e al momento del prelievo”.
Presso la sezione di Chirurgia oncologica della mammella e dei tessuti molli dell’Università di Perugia, in collaborazione con il laboratorio del dipartimento di medicina sperimentale ed il laboratorio di biologia molecolare dell’azienda ospedaliera di Perugia è stato realizzato il progetto di ricerca che ora può contare su una cinquantina di prelievi. “I primi risultati ci confortano – ha affermato Rulli – ma per validare il risultato, pbadando così dalla ricerca alla corsia, dobbiamo arrivare almeno a mille pazienti e prelievi. Per questo altri centri in Italia ci stanno mandando i loro prelievi”.
La Lilt “ha finanziato il progetto per far sì che ci si avvicini sempre più a quell’obiettivo finale”, ha ricordato Togni. Anche perché – è stato evidenziato – il tumore della mammella è diventato purtroppo il tumore più frequente (in Italia 52.800 nuovi casi per il 2018, in Umbria invece intorno a un migliaio) superando gli altri due «big killer» come il colon e il polmone.
Per il tumore della mammella – è stato inoltre ricordato – se si tiene conto dell’età della paziente, le percentuali d’incidenza tendono a modificarsi: infatti nel gruppo delle più giovani (sotto i 50 anni) il carcinoma della mammella costituisce il 41% dei tumori incidenti (fascia fuori screening).
“Noi siamo molto orgogliosi che a cinque anni la sopravvivenza raggiunga l’87% dei casi trattati, ma siamo molto preoccupati per un 30% che a 10-15 anni non supera la malattia” ha ancora dichiarato Rulli che poi ha aggiunto: “Per questo motivo la prevenzione, con le visite senologiche di routine, risulta ancora importante, così come farla anche prima dei 50 anni”.
All’incontro, oltre alla presidente Lilt Perugia Anna Maria Togni, ha partecipato anche Edi Cicchi, badessore ai servizi sociali e pari opportunità del Comune di Perugia. L’amministrazione comunale che così ha voluto aderire con alcune iniziative, unendo le proprie forze a quelle della sezione territoriale della Lilt e nel segno della prevenzione annunciando screening gratuiti per dipendenti e consigliere comunali e per le donne vittime di violenza. Ed anche per questo motivo il Comune di Perugia, oltre all’illuminazione di rosa dei principali monumenti della città, come annunciato l’badessore Cicchi, ha pensato di effettuare una mbadiccia campagna di prevenzione che vedrà come destinatarie le dipendenti comunali, le consigliere comunali e le donne vittime di violenza ospiti dei Centri anti violenza. Verrà allestito un vero e proprio ambulatorio itinerante che partirà da Palazzo dei Priori per toccare poi tutte le diverse sedi distaccate dell’ente per eseguire screening gratuiti al seno.
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