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Dopo anni di crisi il settore delle alternative alle sigarette, da quelle elettroniche a quelle che scaldano ma non bruciano il tabacco è in ripresa, e ci si aspetta una crescita ulteriore nei prossimi anni. Lo ha affermato Gianluca Giorgetti, vicepresidente diAnafe, l’badociazione nazionale produttori fumo elettronico, intervenendo alla tavola rotonda ‘Per un Lazio senza fumo: politiche sanitarie e riduzione del danno’ promossa a Roma da Unindustria.
“Negli ultimi anni abbiamo scontato delle penalizzazioni, ma il settore si sta riprendendo, speriamo di riportarci al livello degli altri paesi europei dove ci sono delle politiche di incentivazione dei fumatori per spostarli verso prodotti a rischio ridotto – ha affermato -. L’Inghilterra è il paese più avanti sulle politiche per l’informazione ai consumatori. Noi siamo inseriti nelle direttive europee sul tabacco, abbiamo un divieto di pubblicità come quello delle sigarette che non ci permette di comunicaRe correttamente. Le potenzialità sono enormi, noi abbiamo 13 milioni di fumatori che costano 7,5 miliardi. Portarli ai prodotti a rischio ridotto porterebbe a risparmi strutturali enormi. Prevediamo una crescita elevata delle vendite di questi prodotti, ne siamo felici perché aiutiamo anche le persone”.
Di una necessità di una maggiore informazione sulle alternative al tabacco ha parlato anche il direttore di Unindustria Mauro Tarquini. “dobbiamo aumentare la capacità di informazione su qual è il danno, quali sono le prospettive, ma anche sul fatto che l’eccesso fa male – ha affermato -. Sul rischio ridotto c’è poca informazione, io sono contrario a qualunque forma di proibizione, bisogna trovare un equilibrio tra salute e piacere. Le campagne repressive non hanno mai funzionato, dovremmo spingere in questa direzione”.
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