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Riva del Garda, 19 ott. (AdnKronos Salute) – Con l’influenza alle porte e l’avvio della campagna di prevenzione vaccinale, puntuale arriva anche l’appello degli esperti a vaccinarsi. Ma se gran parte della popolazione conosce alcune delle categorie a rischio per le quali il ministero della Salute raccomanda, e offre gratuitamente, il vaccino, come gli over 65, c’è ancora poca informazione sulla necessità di vaccinare altri gruppi di persone per le quali l’influenza rappresenta un vero e proprio pericolo, rappresentato da complicanze fino al rischio di morte. Fra questi i pazienti con diabete di tipo 1 o 2, nei quali l’influenza, come risulta da studi ad hoc, triplica il rischio di ricovero, quadruplica quello di finire in terapia intensiva in individui affetti da diabete tipo 1 o tipo 2, e raddoppia il rischio di morte.
Proprio alla luce della ‘relazione pericolosa’ tra diabete e influenza, per la prima volta, nelle nuove Linee guida degli standard di cura del diabete mellito, redatte dalle società scientifiche italiane Sid e Amd, sono state incluse a pieno titolo le vaccinazioni. “Quest’anno siamo particolarmente impegnati nel facilitare l’adesione delle persone che hanno diritto all’offerta attiva e gratuita della vaccinazione antinfluenzale. Tra le categorie a rischio – spiega l’Adnkronos Salute Giancarlo Icardi, professore ordinario di Igiene all’Università di Genova, a margine del 51esimo Congresso nazionale della Società italiana di Igiene (SItI), in corso a Riva del Garda – c’è un particolare gruppo di pazienti, i diabetici, che purtroppo non ha la percezione di tale rischio. A tal proposito e’ stato predisposto un documento di consenso tra le societa’ scientifiche che si occupano di diabete, Amd e Sid, che in collaborazione con Siti, Fimmg e Simg, in cui viene enfatizzato il ruolo dell’influenza nel provocare morbosità e mortalità nel diabetico, a qualunque età”.
“I maggiori rischi per il paziente diabetico – spiega Domenico Mannino, presidente dell’Associazione medici diabetologi – sono legati a una serie di fattori correlati al diabete stesso e ad altre patologie condizionate dalla patologia. Il problema è che quasi il 60% dei pazienti con diabete è ultra65enne, quindi molto spesso con pluripatologia che, se conseguente al diabete è molto spesso di tipo cardiovascolare, quindi la presenza di difficoltà respiratorie legate all’influenza può portare a episodi di scompenso cardiovascolare, infarto, fino al rischio di morte prematura”.
“Con le nuove Linee guida – prosegue Mannino – abbiamo dato ancora più valore, facendole nostre, alle raccomandazioni istituzionali, rafforzando il messaggio che il paziente con diabete si deve vaccinare, e non solo gli adulti ma anche i pazienti diabetici di età superiore ai sei mesi; sappiamo che ci sono tanti bambini e persone giovani con diabete, per cui la vaccinazione antinfluenzale, ma anche le vaccinazioni in generale sono raccomandate e raccomandabili”.
In Italia sono circa 3 milioni e mezzo le persone con diabete, il 6-8% delle quali bambini. “Purtroppo – denuncia Mannino – sono troppo poche quelle che si vaccinano contro l’influenza, all’incirca 3 su 10. Una mancata adesione che viene alimentata sia dalla scarsa informazione, (molti ignorano anche che il vaccino è gratuito per i diabetici) sia, recentemente dalle polemiche fatte più o meno a sproposito sulle vaccinazioni. Di questo ‘messaggio di prevenzione’ – conclude Mannino – dovrebbero farsi carico tutti coloro che vengono a contatto con i pazienti diabetici: dal medico di famiglia all’infettivologo, al Centro vaccinale, dall’ambulatorio infermieristico al cardiologo che collabora con il sistema di badistenza diabetologica. Un ruolo molto importante – sottolinea – è poi quello delle badociazioni di pazienti che vengono a contatto con un numero altissimo di malati, e possono veicolare il messaggio non dall’alto, come per il medico, ma da persone che condividono lo stesso problema”.
In conclusione “l’appello rivolto non solo ai diabetici ma anche a tutti i gruppi a rischio – chiosa Icardi – è quello di vaccinarsi perché, come spesso diciamo, a noi interessa non tanto aumentare la speranza di vita ma migliorare la qualità della vita. E la vaccinazione antinfluenzale nei diabetici punta a questo obiettivo”.
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