Elio a Grillo: “Le sue parole sull’autismo non mi fanno ridere ma arrabbiare”



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Elio a Grillo:


“Egregio sig. Grillo, sono genitore di un bimbo autistico, il che significa molto sinteticamente: DISPERAZIONEFATICASOFFERENZAFRUSTRAZIONEFATICA RICERCAAFFANNOSADIUNASOLUZIONEFATICADOLOREINCUBOFATICAINFERNO FATICALITIGIFATICAH24TUTTIIGIORNI”. La lettera, scritta al fondatore M5s dopo il comizio al Circo Mbadimo, è firmata da Elio, “quello della terra dei cachi”, che ha preso carta e penna dopo aver “ascoltato le Sue parole sui politici/autistici e a parte che non mi hanno fatto ridere, ma far ridere al giorno d’oggi è difficile, Le confesso che mi hanno fatto proprio incazzare”.

Centomila famiglie in Lombardia – Nel suo testo, pubblicato sul “Fatto”, Elio ricorda a Grillo che “solo in Lombardia si stima che le famiglie interessate siano centomila”. Poi ammette che “quando ci si accalora per questioni importanti magari si dicono cose un po’ forti. Basta chiedere scusa e se l’interlocutore è intelligente tutto va a posto. Le scuse però non le ho viste”.

E anzi c’è stato chi, come Mbadimo Fini, ha detto che allora si dovrebbero incazzare anche ciechi e sordi. Il problema, ribatte Elio, è che “quelli dell’autismo non sanno proprio dove andare”. Già, perché si tratta di una mattia per cui le cure offerte sono solo a pagamento nonostante l’incidenza stia “aumentando a ritmi vertiginosi, ormai siamo a 1 su 50”.

L’appello – Elio conclude citando l’intervento social dello stesso Grillo, che badicura di conoscere bene il dramma “di situazioni familiari quasi impossibili da sostenere” promettendo che “continuerò a utilizzare metafore e continuerò a esservi vicino”. La lettera quindi riprende: “Vuole esserci vicino? Ci aiuti a fare applicare la legge. Le leggi italiane in tema di autismo esistono e sono buone, ma non vengono applicate. Chi più di Lei può ottenere questo risultato che per un Paese civile sarebbe normale, ma che in Italia sembra impossibile!”. E chiude con la petizione di Uniti per l’Autismo su change.org: un documento per chiedere che i malati di autismo possano accedere alle terapie necessarie. “Si può fare. Cordialmente”.



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