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di
Redazione Tvzap
L’attrice ha raccontato del suo cammino riabilitativo dopo essere stata preda delle dipendenze e di un disordine alimentare
“Non importava quanto successo avessi, semplicemente non mi sentivo mai abbastanza bene“: a confidare questo malessere esistenziale è stata Demi Moore che, nel corso della cerimonia per l’badegnazione di un premio da un ente benefico, ha parlato apertamente del periodo più difficile della sua vita, quello in cui ha dovuto combattere contro le sue dipendenze. “Non davo alcun valore a me stessa e questo cammino autodistruttivo mi ha portata in maniera velocissima a un punto di vera crisi ma mi hanno dato la possibilità di reindirizzare la rotta della mia vita prima che distruggessi tutto“, ha poi aggiunto l’attrice, sempre bellissima e mamma 55enne di tre figlie avute con Bruce Willis (Rumer, 30 anni, Scout di 27 e Tallulah, di 24), grata di essere stata tratta in salvo da delle persone che l’hanno portata in una comunità di recupero dove lei ha potuto riprendersi e ricominciare.
Demi Moore, la lotta contro le dipendenze
La Moore è stata premiata come donna dell’anno al Peggy Albrecht Friendly House’s 29th Annual Awards, riconoscimento badegnato dall’omonima istituzione che si occupa di offrire un aiuto concreto alle donne che secelgono di iniziare un percorso di disintossicazione dall’alcol e dalle droghe. L’attrice ha detto, in occasione della premiazione: “Penso che ci siano dei momenti decisivi nelle nostre vite che danno forma a chi siamo e alla direzione in cui andiamo. In un momento pbadato della mia carriera, io sono finita dentro una spirale veramente autodistruttiva e non importava quanto successo avessi, semplicemente non mi sentivo mai abbastanza bene”. Il riferimento è tanto alla disintossicazione da droga e alcol a cui la bella Demi si è sottoposta alla metà degli anni 80, quanto al ripresentarsi della dipendenza in anni più recenti, al punto che nel gennaio 2012 – dopo mesi di festini e una tremenda perdita di peso – l’attrice è collbadata, rimanendo preda di un attacco convulsivo nella sua casa di Los Angeles. Dopo quell’episodio venne ricoverata in ospedale quindi inviata in comunità per lottare ancora una volta contro le dipendenze e i disordini alimentari, come spiega diffusamente People Magazine.
Demi Moore, l’ultimatum miracoloso
La protagonista di Ghost ha poi proseguito: “Non davo alcun valore a me stessa e questo cammino autodistruttivo mi ha portata in maniera velocissima a un punto di vera crisi. A quel tempo la ragione per cui lo fecero non era chiara – forse era un intervento divino – ma due persone che conoscevo a malapena sono venute da me, hanno preso una posizione e mi hanno presentato un’opportunità. Era più un ultimatum, infatti… A meno che non fossi morta, avrei fatto meglio a farmi vedere”. La Moore riconosce apertamente che solo quelle persone vedevano in lei sufficiente potenziale mentre lei stessa non era in grado di capire fino in fondo cosa potesse fare: “Mi hanno dato la possibilità di reindirizzare la rotta della mia vita prima che distruggessi tutto. Chiaramente, loro in me hanno visto più di quanto vedessi io. E io sono molto grata perché senza quell’opportunità, se loro non avessero creduto in me, io non sarei qui oggi”.
Demi Moore: ciò che conta nella vita
Infine, la splendida Demi riconosce anche l’importanza di conoscere i giusti maestri e ha benedetto la sua fortuna nell’incontrarne una nel momento giusto: “In un momento di grande lotta personale per me ho conosciuto un’insegnante saggia e le ho parlato della mia paura di non essere abbastanza brava. Lei mi ha detto: ‘Non sarai mai brava abbastanza in effetti ma tu puoi conoscere il tuo stesso valore. Prendi il righello’. Quindi oggi io uso il righello e vi ringrazio per questo bel riconoscimento e per l’opportunità di conoscere il mio valore. Penso che la radice di quel che ci realizza davvero, nella vita, è essere di servizio per gli altri“.
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