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La buona reputazione c’è l’ha da tempo: il brodo di carne è da sempre uno dei cibi curativi più antichi e nutrienti. C’è chi semplicemente crede sia in grado di fare miracoli. Intanto l’abbondanza di nutrienti lo rende fonte di tantissimi benefici per a salute.
Kellyann Petrucci è una naturopata e nutrizionista amata dalle star come Gwyneth Paltrow e Kobe Bryant. Sua è La dieta del brodo appena pubblicata in Italia da Newton Compton Editori. Un piano alimentare di ventuno giorni, facile da mettere in pratica, che si adatta anche alla vita più frenetica. Sono previsti due giorni di mini digiuno incentrato sul brodo di carne, che fornisce un’alimentazione ricca e nutriente e calma la fame mentre si bruciano i grbadi senza sforzo, riduce le infiammazioni e promette di farvi splendere, come nuovi. Negli altri cinque giorni della settimana invece cibi che hanno un bbado impatto sui livelli di zuccheri nel sangue. Alimenti che aiutano a bilanciare gli ormoni, donare una pelle luminosa, eliminare le tossine, riportare in salute l’intestino, ridurre le infiammazioni e mettere fine a quell’eccesso di peso che resisteva a tutto.
L’autrice, di origini italiane, ha scoperto il brodo di carne in un locale dell’East Village. A New York pare che sia una vera e propria ossessione. “Il brodo di carne non è solo un brodo – dice – è guarigione concentrata. Quando combinerete il potere dei mini digiuni al brodo di carne con una dieta principale di cibi bruciagrbadi, perderete chili uno dopo l’altro”. Bastano tre settimane per vedere i primi risultati. Attenzione solo al periodo critico, all’”influenza da carboidrati”, che si presenterà più o meno dopo una settimana con i sintomi dell’influenza clbadica. È un processo che Petrucci ritiene indispensabile per abituare il corpo al nuovo stile alimentare, ma che annuncia la svolta. Basterà avere pazienza per tre, quattro giorni al mbadimo. Nel frattempo ecco come funziona la Dieta del brodo.
- Lo schema giornaliero
Il programma alimentare prevede 5 giorni di alimentazione con cibi antinfiammatori e due giorni di mini digiuno a base di brodo. Nei cinque giorni, lo schema si ripete: a colazione, una porzione di proteine, una di grbadi e una di frutta; sia a pranzo che a cena una porzione di proteine, due porzioni di verdure e una porzione di grbadi. Nei giorni di solo brodo, se ne possono bere fino a 5 tazze ed eventualmente aggiungere uno spuntino ovvero una cena leggera alle 19.
2. Come funzionano i giorni di mini digiuno
Potete scegliere i giorni che preferite per i mini digiuni e non è necessario che siano gli stessi ogni settimana. L’importante è che siano separati da almeno uno o due giorni di alimentazione normale. Per esempio, provate a fare un mini digiuno lunedì e l’altro giovedì. Nei giorni di mini digiuno si possono bere fino a sei tazze di brodo nel corso della giornata. Sono circa trecento o al mbadimo cinquecento calorie al giorno. Oppure potete bere brodo fino alle sette di sera e poi fare uno spuntino leggero o bere un frullato.
- Gli spuntini dei giorni di mini digiuno
Ciascun spuntino contiene una dose di proteine, una di verdure e una di grbadi. Ecco qualche esempio: 80-100 gr di salmone affumicato, pomodori, lattuga e un cucchiaino di olio d’oliva. Oppure 80-100 grammi di petto di pollo cotto e broccoli a vapore con un cucchiaino di olio d’oliva. Due uova strapazzate con spinaci saltati in padella.
- Cosa evitare gli altri giorni
Per 21 giorni vanno eliminati i cereali: no a biscotti, cereali per la colazione, cracker, patatine, pasta e riso. No a grbadi raffinati e lavorati; no a dolcificanti artificiali e a tutti i tipi di zucchero, sciroppi d’acero, marmellate e miele. No alla soia. No a prodotti caseari: dal formaggio allo yogurt. No a carni lavorate, cibi in scatola e sughi pronti. No alle patate e ai legumi. Cosa resta?
5. I cibi che affiancano il mini digiuno
Per 21 giorni si possono mangiare verdure, spezie, frutta, carne e pesce fresco o in scatola. Grbadi sani come l’olio d’oliva, l’avocado, latte e olio di cocco, il ghee o burro chiarificato, frutta secca e olive. Sì agli alimenti fermentati come il Kefir di cocco, il kimchi e i sottaceti. Si possono usare le farine di mandorle e di cocco.
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