[ad_1]
In attesa di una circolare che sarà diffusa – come annunciato dal ministro della Salute Giulia Grillo – nei prossimi giorni, in cui si riportano le linee guida per la standardizzazione dei protocolli di gestione del paziente colpito da morbillo da parte del personale sanitario, in Italia dal 1 gennaio al 30 settembre 2018 sono stati segnalati 2295 casi di morbillo (-55% rispetto allo stesso periodo del 2017) e 19 casi di rosolia.
L’88,2% dei casi di morbillo si è verificato in sette Regioni.
LEGGI – Vaccini: Grillo, obbligatorio morbillo, non esavalente
La Sicilia registra l’incidenza più elevata (1.117), a seguire: Lazio (235), Campania (181), Calabria (177), Lombardia (149), Emilia Romagna (89), e Toscana (76). L’età media al contagio è di 25 anni. Mentre sono 440 i casi che si sono registrati in bambini di età inferiore a 5 anni, dei quali 143 avevano meno di 1 anno. Sono alcuni dei dati riportati nel numero di ottobre 2018 di “Morbillo & Rosolia News” che segnala anche 100 casi registrati tra operatori sanitari. Il 47,3 dei casi si è verificato in persone di sesso femminile. Il 91,1% dei casi per cui è noto lo stato vaccinale era non vaccinato, il 5,6% aveva effettuato una sola dose, l’1,4% aveva ricevuto due dosi e il 1,9% non ricorda il numero di dosi. Inoltre il 48,3% dei casi ha riportato almeno una complicanza. La complicanza più frequente è stata la stomatite, riportata in 577 casi (25,1%), seguita dalla diarrea (472 casi; 20,6%) e dalla cheratocongiuntivite (412 casi; 18,0%).
LEGGI: Morbillo: record di casi nel 2018 in Europa. Italia tra i Paesi peggiori
Noi non siamo un partito, non cerchiamo consenso, non riceviamo finanziamenti pubblici, ma stiamo in piedi grazie ai lettori che ogni mattina ci comprano in edicola, guardano il nostro sito o si abbonano a Rep:.
Se vi interessa continuare ad ascoltare un’altra campana, magari imperfetta e certi giorni irritante, continuate a farlo con convinzione.
Mario Calabresi
Sostieni il giornalismo
Abbonati a Repubblica
Source link