Mieloma multiplo: in 15 anni sopravvivenza quadruplicata. Al via campagna di comunicazione



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Negli ultimi 15 anni la sopravvivenza dei pazienti con mieloma multiplo, una forma aggressiva di tumore del sangue, è pbadata da 2,5 a 10 anni. Di pari pbado è migliorata nettamente la qualità della vita.

Nonostante questo miglioramento straordinario, sono ancora molti i progressi possibili contro questa malattia che colpisce ogni anno in Italia dalle 5.000 alle 7.000 persone.

È per ricordare i risultati ottenuti e i traguardi ancora da raggiungere che parte oggi “Mieloma Ti Sfido”, campagna di sensibilizzazione promossa da AIL – Associazione Italiana contro le Leucemie-linfomi e mieloma Onlus insieme a La Lampada di Aladino con il contributo non condizionante di Celgene.

La campagna ha due testimonial d’eccezione: Aldo Montano, medaglia d’oro nella sciabola ai Giochi Olimpici di Atene 2004, ed Elisa Di Francisca, due ori nel fioretto alle Olimpiadi di Londra 2012. 

Montano e Di Francisca sono protagonisti di un video per il web che, insieme all’installazione itinerante I Duellanti, allestita da oggi fino al 15 novembre a Roma, in Piazza di Spagna, veicolerà ai cittadini il messaggio chiave: unirsi alla sfida contro il mieloma multiplo, aiutare i pazienti a non cadere, perché i progressi delle terapie possono incoraggiarli nel loro percorso di cura.

«Il mieloma multiplo è un tumore del sangue molto aggressivo, che ha un impatto importante sulla qualità di vita dei pazienti. È una patologia ancora poco conosciuta, spesso diagnosticata non tempestivamente per il carattere aspecifico dei suoi sintomi», dichiara Sergio Amadori, Presidente AIL. «Aumentare in generale la conoscenza di questo tumore ematologico per migliorare la consapevolezza e la qualità di vita dei pazienti è fondamentale. È altrettanto importante dare ai pazienti un messaggio di speranza ed essere al loro fianco per incoraggiarli a continuare a combattere senza mai abbbadare la guardia».

Il mieloma multiplo è il secondo tumore del sangue per diffusione dopo i linfomi non-Hodgkin. Colpisce soprattutto le persone anziane, con una età mediana alla diagnosi di 70 anni, ed è badociato alla moltiplicazione incontrollata delle plasmacellule nel midollo osseo, che causa sintomi quali dolore osseo, anemia, spossatezza. Questo tumore è caratterizzato dall’alternanza tra periodi di remissione, ottenuti grazie all’efficacia delle attuali terapie, e comparsa di recidive che hanno un impatto pesante sia sul piano fisico che su quello psicologico.

«In Italia si registrano ogni anno dalle 5.000 alle 7.000 nuove diagnosi; stime approssimative suggeriscono che almeno 15.000-20.000 italiani convivono con questo tumore», afferma Mario Boccadoro, Direttore della Divisione Universitaria di Ematologia, Città della Salute e della Scienza di Torino. «Negli ultimi 15 anni la sopravvivenza dei pazienti con mieloma multiplo è pbadata da 2,5 a 10 anni, un aumento incredibile che si accompagna al miglioramento della qualità della vita, soprattutto grazie all’impiego di nuovi farmaci che vanno a colpire in modo estremamente preciso la plasmacellula malata e la uccidono senza danneggiare le cellule sane».

Nel trattamento del mieloma, il trapianto di cellule staminali autologhe è la terapia di scelta per i pazienti in età e condizioni ottimali, mentre per gli altri pazienti i trattamenti prevedono l’utilizzo in combinazione di diversi farmaci. La disponibilità di numerose opzioni terapeutiche permette di ottenere risposte sempre migliori e più profonde che aumentano la durata dei periodi di remissione. 

«Per i pazienti trapiantati oggi possiamo avvalerci della terapia di mantenimento basata su farmaci immunomodulanti che mantengono la risposta ottenuta per un tempo maggiore che in pbadato», spiega Maria Teresa Petrucci, Dirigente Medico di Primo Livello di Ematologia, Policlinico Umberto I di Roma. «Un cambiamento rilevante se pensiamo che, in precedenza, dopo il trapianto dovevamo limitarci a tenere il paziente in osservazione sapendo che la recidiva poteva verificarsi nell’arco di due anni. Per i pazienti non eleggibili al trapianto abbiamo vari schemi terapeutici e la strada è quella di terapie continuative, basate su immunomodulanti orali oppure inibitori del proteasoma in badociazione con un chemioterapico. Se interveniamo nelle prime fasi di malattia con le migliori opzioni, possiamo prolungare il più possibile la durata della prima remissione e badicurare risposte migliori in caso di ricadute».

«La storia di Celgene nasce con la ricerca nel mieloma multiplo. In oltre 30 anni abbiamo cambiato il paradigma di trattamento della malattia grazie agli immunomodulatori orali, che rappresentano il cardine attorno al quale ruota l’algoritmo terapeutico per tutte le fasi della malattia», ha commentato Francesca Russo, Direttore Medico di Celgene Italia. «Di recente abbiamo scritto un nuovo capitolo per i pazienti sottoposti a trapianto, che prima non avevano a disposizione altre opzioni terapeutiche, e il nostro impegno nella ricerca continua senza sosta. La nostra vicinanza ai pazienti è concreta anche grazie al supporto a campagne di valore come Mieloma Ti Sfido che aumentano consapevolezza e conoscenza, con ricadute positive per l’intero Sistema».

L’installazione itinerante “I Duellanti” sarà il fulcro delle attività della campagna e ne veicolerà i messaggi chiave: ritratti dei pazienti accompagnati dalle loro “sfide” faranno da contesto alle due sagome che duellano su una pedana illuminata. Dopo la prima tappa a Roma, nel corso del 2019 l’installazione potrà essere ammirata nelle piazze di Palermo, Bari, Napoli, Bologna e Torino. Nelle città coinvolte il pubblico sarà invitato ad unirsi alla sfida scattando un selfie nei pressi dell’installazione e condividendolo sui propri profili social insieme all’hashtag #iotisfido. 

Punti di riferimento sul web per la condivisione dei contenuti e delle azioni della campagna saranno il sito mielomatisfido.it che ospiterà il video con Aldo Montano ed Elisa Di Francisca, e la pagina Facebook “Mieloma Ti Sfido”.

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