Morbillo, il piano del ministero: “Vacciniamo 800 mila giovani”



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UN piano sul morbillo che prevede di mantenere l’obbligo della vaccinazione per chi ha tra zero e 16 anni e in più si appresta a coinvolgere 800mila adolescenti e giovani nella strategia di prevenzione. L’idea è quella di vaccinare anche chi ha più di 16 anni, e fino a 30-35 anni. Nel 2019 si vorrebbero fare 500mila sedute.
“È lì – spiega Vittorio Demicheli, consulente della ministra della Salute Giulia Grillo per i vaccini – che esiste un’emergenza morbillo. Ed è a questa fascia d’età che il prossimo Piano nazionale di eliminazione della malattia, fermo ancora al 2015, dedicherà particolare attenzione. L’obbligo vaccinale sarà mantenuto, affinchè nelle nuove generazioni la copertura resti buona, ma bisogna in fretta offrire la profilbadi agli adolescenti e ai giovani adulti suscettibili. Altrimenti ci vorranno molti anni per interrompere la catena dei contagi. Basti pensare che gli ultimi focolai hanno interessato una popolazione con età mediana di 25 anni, mentre l’epidemia al Nord l’anno scorso ha colpito la fascia d’età dei 27enni”.

L’obiettivo è mettere a punto una strategia per proporre il vaccino nelle scuole, nelle università ma ad esempio anche nelle società sportive. “Stiamo lavorando a un documento molto concreto – precisa Demicheli – ad esempio la soluzione per l’offerta alle matricole universitarie potrebbe essere una circolare del Miur che impegni i rettori a promuovere la vaccinazione attiva, inserendo la profilbadi nel sistema di valutazione dell’universita”. Si vogliono anche aumentare le coperture tra gli operatori sanitari. “Non servono nuove leggi, perchè gli strumenti ci sono già tutti, a cominciare dalle norme sulla sicurezza sul lavoro – precisa ancora Demicheli – La Regione Marche ad esempio ha escluso con delibera da determinati reparti, dai nidi alle pediatrie, operatori che non siano vaccinat”. A stilare il nuovo Piano di eliminazione di morbillo e rosolia, che si tradurrà in Intesa Stato-Regioni entro gennaio, sarà il gruppo tecnico che se n’è occupato anche in pbadato: Istituto superiore di sanità, Regioni e società scientifiche, più lo stesso Demicheli in qualità di esperto della ministra Grillo.


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Mario Calabresi
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