Uova a marchio Galantuovo e Avicola Sagittario ritirate dai negozi per rischio salmonella

Avvisi di richiami di uova ‘sospette’. Sul sito del ministero della Salute è stato reso noto che a scopo precauzionale per rischio di una possibile contaminazione da salmonella enteriditis, sono stati ritirati da negozi e supermercati alcuni lotti di confezioni di uova fresche di gallina.

Sono state prodotte da un’azienda agricola con stabilimento a Bugnara in provincia dell’Aquila [VIDEO]. La salmonella è l’agente batterico più comune nel caso di contaminazioni dovute ad alimenti.

Rischio salmonella, richiamo del ministero

Il ritiro per rischio microbiologico riguarda uova confezionate da due marchi diversi, ma prodotte dalla stessa azienda agricola, l’Avicola Sagittario di Galante & C., nello stabilimento di Bugnara in provincia dell’Aquila.

Si tratta di uova sia di allevamento a terra che di batteria. Le uova da allevamento a terra Galantuovo, sono vendute in confezioni da 6 oppure sfuse in tris da 20 e 30 unità. Quelle da allevamento in gabbia Avicola Sagittario, sono distribuite sfuse in tris da 30 unità. Il ministero ha reso noto che diversi lotti sono stati sequestrati per il rischio microbiologico di una possibile contaminazione da salmonella enteriditis e invita i consumatori che li abbiano già comprati, a riportare le uova nei punti vendita dove sia avvenuto l’acquisto. Si tratta di lotti con scadenza compresa tra l’8 eil l 19 novembre 2018.

Salmonella, un batterio molto comune

Si chiama salmonella non perché abbia a che vedere con il salmone, ma perché riprende il nome del medico americano Daniel Elmer Salmon che per primo lo isolò nel 1886 in un caso di peste suina.

Ha il primato non felice d’essere nel mondo industrializzato il più diffuso agente batterico di infezioni trasmesse da alimenti. I principali veicoli di trasmissione di questo batterio sono gli alimenti, l’acqua contaminata e i piccoli animali domestici. Il cibo contaminato non presenta alterazione delle caratteristiche organolettiche, colore, odore, sapore, consistenza. La contaminazione degli alimenti può avvenire n fase di produzione, durante la preparazione, oppure dopo la cottura.

I cibi più a rischio sono le uova crude o poco cotte, i derivati a base di uova, il latte crudo e i suoi derivati, anche in polvere, la carne e i suoi derivati, specialmente se poco cotti. Seguono salse e condimenti per insalate, preparati per dolci, creme, gelato artigibade e commerciale, frutta e verdure contaminate durante il taglio.

Le salmonellosi compaiono in forma di disturbi del tratto gastrointestinale con febbre, dolore addominale, nausea, vomito e diarrea. Nelle forme cliniche più gravi, con infezioni a carico di ossa e meningi.

Soggetti più a rischio sono anziani, bambini e persone immunodepresse. Nella maggior parte dei casi la malattia ha un decorso benigno. I batteri della salmonella si eliminano con una buona cottura dei cibi, lavando bene frutta e verdura e le mani nel preparare i cibi, pulendo gli oggetti con cui si manipolano gli alimenti.

Richiami alimentari, dall’inizio dell’anno già 100

I richiami per rischio salmonella sono frequenti: giorni fa è toccato alla gelatina Paneangeli [VIDEO]. Prima ancora solo in questo mese, ci sono stati ritiri di cozze, marlin affumicati, salsicce stagionate e ancora uova fresche dell’Azienda Agricola Bosi Luigi. Si è trattato invece di un errore di laboratorio della Asl di Salerno nel caso delle brioches Bauli.

Dall’inizio del 2018, tra allerta per salmonella, listeria, o presenza di allergeni non dichiarati in etichetta, sono già stati 100 i richiami alimentari, 140 quelli pubblicati sul portale del ministero della Salute perché un richiamo può coinvolgere più lotti,. La prima causa del ritiro è il rischio microbiologico, all’incirca 11 avvisi al mese. Carne, salumi, uova e pesce sono i prodotti richiamati più spesso soprattutto per il rischio salmonella e listeria. [VIDEO] Ma i consumatori paiono preoccuparsi di più dell’eventuale presenza di pesticidi o metalli pesanti.