Parma, inchiesta sul mall a Baganzola: terremoto giudiziario in Comune



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L’badessore comunale ai Lavori pubblici e urbanistica Michele Alinovi, e i dirigenti comunali Dante Bertolini e Tiziano Di Bernado hanno ricevuto un avviso di garanzia relativamente all’iter di concessione dei permessi per la realizzazione del grande centro commerciale in costruzione a Baganzola, nella zona della Fiera. Il reato ipotizzato è abuso d’ufficio.

In particolare, gli uffici preposti hanno rilasciato permessi di costruire basati su strumenti urbanistici superati, in violazione di una specifica norma posta a tutela dell’incolumità pubblica che vieta l’edificazione nelle aree prossime agli aeroporti.

Il cantiere di uno dei più grandi shopping center previsti nel centro nord Italia, ben visibile percorrendo l’autostrada A1, è stato bloccato questa mattina dopo l’arrivo della Guardia di Finanza. 

Il mall, di cui a Parma si parla da anni, dovrebbe essere inaugurato nei primi mesi del 2021; si sviluppa su una superficie di 300mila mq su due livelli per complessivi 50 mila metri di spazi di vendita e potrà ospitare 3.700 posti auto.

La società Parma Urban District, in una nota, precisa che “pur non essendo parte del procedimento penale di interesse e ritenendo di aver agito legittimamente, tutelerà in ogni sede opportuna il suo diritto alla costruzione del centro commerciale, per il quale sono state già impiegate ed impegnate ingenti risorse economiche”.

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Nella mattinata odierna, comunica la Gdf, “in esecuzione di un provvedimento di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Parma in cui si ipotizza il reato di abuso di ufficio, ufficiali della Finanza hanno sottoposto a vincolo cautelare l’area di cantiere, pari a circa 300mila mq, del costruendo centro commerciale Parma Urban District adiacente all’aeroporto Giuseppe Verdi”.

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Le indagini, disposte dalla Procura della Repubblica di Parma, hanno preso avvio da un esposto, presentato all’autorità giudiziaria da parte di un’badociazione ambientalista, nel quale venivano ipotizzate criticità nell’iter amministrativo di rilascio dei permessi di costruzione.

Nel corso delle conseguenti investigazioni, delegate al nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Parma, è emerso che il centro commerciale ricade pienamente in un’area che sulla base di norme sia primarie (Codice della navigazione) che secondarie (regolamento Enac) deve ritenersi sottoposta a vincolo aereoportuale.

Proprio per la sua posizione a ridosso dell’aeroporto, al fine di minimizzare possibili rischi per la collettività in caso di incidenti aerei, in tale area non sarebbe stato possibile edificare strutture o edifici frequentati da un considerevole numero di fruitori (scuole, centri commerciali, etc).


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Viceversa, spiegano gli inquirenti, “non curando di aggiornare il piano di rischio aeroportuale in base all’ultima versione del regolamento che l’Enac  aveva emanato fin dal 2011, pur in presenza di tali limitazioni edificatorie, tra ottobre 2017 e gennaio 2018 l’ufficio preposto del Comune di Parma rilasciava permessi di costruzione, in forza dei quali la società costruttrice avviava l’attività edificatoria”.

Il regolamento, emanato in attuazione di standard tecnici internazionali, estendeva l’ampiezza delle aree prossime agli aeroporti italiani, prevedendo esplicitamente – per chiari motivi di sicurezza – il divieto di edificare in dette aree manufatti (tra i quali, per l’appunto, i centri commerciali), con il conseguente obbligo di adeguamento del Piano di rischio.

E tuttavia, nonostante tale previsione, le strutture comunali preposte hanno rilasciato permessi di costruire basati su strumenti urbanistici superati, in violazione di una specifica norma posta a tutela dell’incolumità pubblica.

Per queste ragioni, al fine di impedire che il reato potesse essere portato ad ulteriori conseguenze, la Procura ha richiesto e ottenuto dal Gip l’adozione di un provvedimento di sequestro preventivo dell’edificando centro commerciale, eseguito dalla Guardia di Finanza di Parma, provvedendo nel contempo a disporre la notifica di un avviso di garanzia a tre esponenti del Comune di Parma per il reato di abuso d’ufficio in concorso. Sono in corso ulteriori indagini al fine di delineare compiutamente il contesto e le singole responsabilità.

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Nei mesi scorsi Legambiente e altre badociazioni ambientaliste avevano presentato un esposto sulla compatibilità fra il progetto del nuovo centro commerciale nell’area ex Salvarani e l’allungamento della pista dell’aeroporto Verdi che dovrebbe diventare un hub per il trasporto delle merci.

Il Comune di Parma ha sempre difeso la regolarità delle procedure ed esattamente questa mattina, attoeno alle 8, dopo mesi di silenzio,  una nota diramata dal municipio informava che era stata presentata al ministero dell’Ambiente dall’Enac (Ente nazionale aviazione civile) l’istanza di valutazione di impatto ambientale per il piano di sviluppo aeroportuale 2018-2023.

E lo ribadisce lo stesso Alinovi che dà notizia dell’avviso di garanzia: “Per chi mi conosce sa quanto in questi anni abbia messo anima e corpo per Parma, lavorando con piena onestà e trasparenza e nel rispetto delle normative. Purtroppo l’amministratore pubblico, sindaco o badessore, cammina ogni santo giorno su cocci di bottiglia. Un mestiere complesso ma carico di soddisfazioni. Per chi non mi conoscesse ci tengo a farlo presente ora: in sei anni da badessore del Comune di Parma ho sempre agito con professionalità e responsabilità. Ho la serenità e l’onestà intellettuale dalla mia parte. Affronterò questa tegola personale con grande rispetto nei confronti della magistratura, ma con la tranquillità di chi ha sempre fatto seriamente il proprio dovere”.

in riproduzione….

Il Comune, sollecitato diverse volte, si è sempre difeso affermando che il progetto del mall, avviato da Giunte comunali precedenti, non può essere fermato pena il pagamento di penali milionarie alla ditta costruttrice.

Intanto gli uffici si erano attivati anche per aggiornare il piano rischi dell’aeroporto, fermo al 2012, attraverso una consulenza esterna.

Martedì 6 novembre è invece annunciata a Parma la presentazione dei negozi previsti nello shopping center.

L’indagine scuote politicamente l’Amministrazione Pizzarotti e in particolare il sindaco, impegnato con il movimento Italia in Comune nel cammino verso le elezioni Regionali 2019, e già coinvolto in altre tre inchieste della Procura di Parma.

E proprio stamani, in municipio, Pizzarotti ha incontrato Alfonso D’Avino, il nuovo procuratore capo; “si è trattato di un incontro conoscitivo, franco e cordiale”.
 
 

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