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Torna calda la rotta balcanica della migrazione verso l’Unione Europea. La Bosnia punta il dito contro Serbia e Montenegro.
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La polizia bosniaca ha bloccato centinaia di migranti che tentavano da ieri di attraversare la frontiera verso la Croazia per entrare nel territorio dell’Unione Europea. Circa 300-400 migranti, tra cui donne e bambini, hanno acceso fuochi e si sono accampati a poche decine di metri dal confine dopo essere stati respinti.
Le tende hanno bloccato la strada e la polizia ha riferito di qualche tafferuglio quando i migranti ha cercato di avvicinarsi al confine vicino alla città di Velika Kladusa. “Hanno tentato tre volte di sfondare i cordoni della polizia, ma sono stati respinti, ha detto la portavoce della polizia di frontiera, Saneta Dujkovic, “Non ci sono stati incidenti di rilievo.”
In precedenza, sempre nella giornata di ieri un altro gruppo di alcune decine di migranti, tra cui bambini, sono stati allontanati da un’altra frontiera nel villaggio di Izacic dove si erano accampati durante la notte. La polizia ha impedito ai migranti di avanzare verso il confine mentre i bambini gridavano “Croazia! Croazia!”
I migranti vogliono entrare in Croazia per poi proseguire verso ovest in altri paesi dell’UE ma la polizia croata ha dichiarato che non consentirà l’ingresso illegale nel Paese e ha denunciato le false voci che si sono diffuse in questi giorni secondo cui i confini della Croazia sarebbero stati aperti per consentire alle persone di entrare liberamente.
“Siamo arrivati fin qui a causa della nostra situazione che è pessima e forse dovrebbero capire quello che stiamo pbadando”, spiega Ezent Laue, che dice di venire dalla Siria, ha detto. I migranti hanno camminato per circa 15 chilometri lunedì scorso, provenienti da un centro di accoglienza, per attirare l’attenzione sui confini che restano chiusi anche alle persone in fuga dalla guerra e dalla povertà in Medio Oriente, Africa o Asia.
Hanno allestito un piccolo accampamento di tende, dormendo in strada mentre le auto e i camion continuavano a pbadare. Molte le famiglie i cui genitori hanno avvolto i bambini in vestiti caldi per proteggerli dal freddo autunnale. Alcuni abitanti locali hanno manifestato solidarietà portando cibo, bevande e coperte.
Diverse migliaia di migranti si trovano attualmente bloccati in una Bosnia che soffre ancora la devastazione della guerra degli anni Novanta, impossibilitati a continuare il loro viaggio verso nord e ovest. Le autorità hanno faticato a mantenere la situazione sotto controllo tra le proteste dei cittadini nella Bosnia nord-occidentale dove si trova la maggior parte di questi migranti.
Centinaia di migliaia di persone avevano attraversato la regione nel 2015 prima che i paesi stringessero i controlli di frontiera nel 2016.
Dall’inizio dell’anno fino al 20 ottobre scorso sono entrati in Bosnia 19.500 migranti, mentre la polizia di frontiera bosniaca ha impedito l’ingresso illegale ad altri 13.000. lo ha dichiarato oggi in un’intervista televisiva all’emittente N1 il vice ministro alla sicurezza Marijan Baotic.
Baotic ha affermato che di fatto non è possibile accertare l’esatto numero dei migranti presenti sul territorio bosniaco, essendo difficile stabilire quanti di loro siano riusciti ad abbandonare la Bosnia verso la Croazia, per proseguire il viaggio verso l’occidente europeo.
La zona maggiormente interessata dal flusso migratorio è il nord-ovest del Paese, l’area tra Bihac, Velika Kladusa e Cazin, dove solo pochi migranti sono ospitati in centri d’accoglienza improvvisati, mentre molti hanno trovato rifugio presso privati o bivaccano all’aperto.
Il problema principale per le autorità bosniache, ha dichiarato il vice ministro, è che i responsabili della Serbia e del Montengro di fatto lasciano pbadare i migranti in Bosnia e generalmente rifiutano di applicare l’accordo di riammissione
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