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Piazza Affari ha archiviato la seduta in rialzo, complice un rimbalzo dopo i cali di ieri, in una clima positivo in tutta Europa. Milano a fine giornata è salita dell’1,78% con uno spread in netta contrazione a 309,99 punti. L’attenzione si è concentrata sulle Bce. Il Consiglio direttivo ha deciso che i tbadi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno invariati rispettivamente allo 0,00%, allo 0,25% e al -0,40%. Il Consiglio si attende inoltre che i tbadi di interesse si mantengano su livelli pari a quelli attuali almeno fino all’estate del 2019. Confermata inoltre la fine del QE a dicembre.
Il governatore Mario Draghi, nel corso della conferenza stampa, ha sottolineato che resta necessario un ampio accomodamento monetario e che il rispetto del Patto di Stabilità è fondamentale per i Paesi dell’Eurozona. Il board, ha sottolineato ancora Draghi, “non ha discusso approfonditamente della situazione italiana”. Tuttavia la situazione italiana “insieme alla Brexit e ai dazi commerciali, rappresenta un rischio in grado di indebolire la fiducia economica nell’Eurozona”.
Sul fronte macro è da segnalare invece che in Germania l’indice Ifo si è attestato a 102,8 punti a ottobre, in discesa rispetto ai 103,7 punti di settembre, e leggermente sotto le stime del consenso degli economisti, che si attendevano un risultato a 103,2 punti.
Negli Usa le richieste settimbadi di sussidi di disoccupazione (dato destagionalizzato) sono aumentate di 5mila unità a quota 215mila (214mila unità il consenso degli economisti contattati dal Wsj). Gli ordini di beni durevoli, invece, secondo la lettura preliminare di settembre, sono saliti dello 0,8% a livello mensile, decisamente più delle attese del consenso degli economisti, che si aspettava una diminuzione pari a -2,3% mese su mese.
In evidenza le banche: Banco Bpm +1,74%, Bper +2,3%, Intesa Sanpaolo +2,77%, Unicredit +2,24%, Ubi +1,83%. In forte crescita Mediobanca (+3,84%) in scia ai conti trimestrali. La banca ha chiuso il primo trimestre dell’esercizio 2018-19 riportando un utile netto in calo tendenziale del 18% a 245 milioni di euro, risultato superiore al consensus degli badisti posto a 220 milioni di euro e imputabile al fatto che nel periodo di raffronto dello scorso anno era stata registrata una posta straordinaria di 89 milioni legata alla plusvalenza sulla vendita della quota Atlantia .
Bene tra le altre blue chip Brembo (+3,34%), Pirelli (+4,78%) e Salvatore Ferragamo (+3,1%). In rosso invece A2A (-0,56%) su cui Kepler Cheuvreux ha ridotto il rating a hold, Mediaset (-0,71%), in scia al tonfo a Londra di Wpp, e Tim (-1,65%).
Tra gli altri titoli ancora in rally Piaggio (+7,54%), sempre sostenuta dai giudizi positivi degli badisti sui conti trimestrali, che hanno battuto le attese su tutti i fronti, e Clabo (+7,73%). Bene anche Astaldi (+20,88%). Prosegue, invece, il forte calo di D’Amico International Shipping (-13,5%) ancora in scia alla notizia dell’uscita dall’azienda dell’ad Marco Fiori
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