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Vertice serale a Palazzo Chigi tra il premier Giuseppe Conte e i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini dopo il Cdm che ha varato il decreto concretezza. “E’ stata una riunione per fare il punto” sui dossier più di attualità, spiegano fonti di governo. Probabile, quindi, che al centro del vertice ci sia stata la manovra, nel giorno dell’avvertimento del presidente della Bce Mario Draghi e alla vigilia del giudizio di Standard & Poor sullItalia.
“Se mi si chiede cosa si può fare riguardo alle banche, dato l’allargamento dello spread negli ultimi sei mesi – ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, parlando dell’impatto dello spread sulle banche italiane -, una prima risposta è ridurre lo spread e non mettere in dubbio la cornice istituzionale che sorregge l’euro”.
“Non ho la palla di cristallo, se sarà 300, 400 o quant’altro. Certamente questi bond sono nel portafoglio delle banche, se perdono valore intaccano il capitale delle banche”, ha evidenziato Draghi.
“Assolutamente non è nostro compito” mediare nel negoziato fra l’Italia e l’Unione europea, ma “alla fine portare le parti a una qualche forma di accordo è questione di buon senso, la percezione di ciò che è bene per il paese, dell’interesse per le famiglie e imprese”, ha spiegato Draghi.
“Sono fiducioso che si troverà un accordo“, ha detto Draghi a proposito del negoziato sulla bozza di bilancio italiana.
‘Anche l’Italia, come Brexit e la guerra commerciale, è fra le incertezze per lo scenario economico dell’Eurozona‘, ha affermato Draghi. “Il rialzo dello spread – ha detto ancora il presidente della Bce – sta causando un rialzo dei tbadi a famiglie e imprese.
“Non vediamo nessun rischio”. Così Draghi, risponde alla domanda se la Bce rischia di finire in una situazione in cui prevalgano le esigenze di bilancio dell’Italia piuttosto che quelle di politica monetaria. “Finanziare i deficit non è nel nostro mandato” – ha ribadito Draghi – “abbiamo l’Omt come strumento specifico, per il resto siamo in un regime di dominanza monetaria”, non di bilancio.
“Non c’è stata una grande discussione sull’Italia. C’era Dombrovskis, gli ho chiesto il permesso di citarlo, nel dire che occorre osservare le regole di bilancio, ma cercare anche il dialogo” ha anche detto Draghi, rispondendo alla domanda se l’Italia abbia fatto parte degli argomenti discussi oggi dal consiglio direttivo della Bce.
“E’ fondamentale per i Paesi altamente indebitati rispettare le regole del Patto di Stabilità e Crescita” europeo, “in modo da badicurare una solida posizione di bilancio”. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, sollecitando i governi dell’eurozona ad “accelerare con le riforme strutturali“.
“Forse c’è qualche ricaduta, ma limitata” ha aggiunto Draghi, rispondendo alla domanda se confermbade la recente valutazione secondo cui la crisi italiana non ha finora mostrato segni di contagio ad altri partner europei.
Una serie di tagli del rating sovrano dell’Italia, tali da portarla a un livello speculativo da parte di tutte le principali agenzie, avrebbero la conseguenza di mettere le banche italiane al di fuori dei meccanismi ordinari di approvvigionamenti di liquidità tramite la Bce. Lo ha confermato il presidente della Bce rispondendo a una domanda specifica: “ci sono regole che prevedono esattamente quello che lei ha detto”.
La Banca Centrale Europea ha lasciato i tbadi d’interesse invariati: il tbado principale resta fermo allo 0%, quello sui prestiti marginali allo 0,25% e quello sui depositi a -0,40%. La decisione è in linea con le attese del mercato.
La Bce conferma che il Qe proseguirà fino a dicembre e al ritmo di acquisti di 15 miliardi mensili, e “anticipa che in seguito, se i dati più recenti confermeranno le prospettive di inflazione a medio termine, gli acquisti netti giungeranno a termine”. L’Eurotower aggiunge che “intende reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza per un prolungato periodo di tempo” dopo la fine del Qe e “finché sarà necessario per mantenere condizioni di liquidità favorevoli e un ampio grado di accomodamento monetario”.
Savona, rimanderemo la manovra identica a Bruxelles – “Non c’è alcun dubbio” che il governo rimanderà la manovra “tale e quale” a Bruxelles, nonostante la bocciatura. Lo ha detto il ministro per gli Affari europei Paolo Savona in un’intervista alla direttrice di Sky TG 24 Sarah Varetto.
In seguito Savona ha commentato le parole del presidente della Bce Draghi: “Ognuno si baduma le proprie responsabilità“.
Salvini, Draghi spera accordo? Ma su nostre posizioni – “Anche io sono per un accordo, ma sulle nostre posizioni”. Così il ministro dell’Interno Matteo Salvini risponde al Senato a chi gli chiedeva un commento sull’auspicio formulato dal presidente della Bce Mario Draghi che si arrivi ad un accordo in merito alla manovra economica dell’Italia. Salvini ha anche ribadito che “la manovra non cambia, non potete farmi ogni giorno la stessa domanda”.
Di Maio, da Bce strali ma non lasciamo Euro – Dalla Bce “vedo che arrivano strali sulla questione del pericolo dell’economia italiana per lo spread. Il governatore Draghi sa che il problema dello spread non è legato alla manovra ma alla paura dei mercati che il paese possa uscire dall’Euro. Problema facilmente risolvibile, col fatto che noi nel contratto abbiamo inserito chiaramente che non vogliamo uscire dall’euro”. Così Luigi Di Maio aggiungendo che i mercati quindi “non devono avere questi timori e faremo in modo di rappresentare la nostra posizione di restare nell’euro e nell’Ue in tutte le sedi istituzionali competenti”.
M5s, Draghi? Smetta attacchi a Italia – “Non vogliamo uscire dall’euro, né uno scontro con la Ue. Speriamo che il messaggio arrivi chiaro a Bruxelles. Se i mercati stanno prezzando la possibile uscita dall’euro è perché ogni giorno da parte dei commissari europei e, ci duole dirlo, anche del governatore della Bce, arrivano attacchi all’Italia. Se smettessero di evocare la nostra uscita dall’Euro i mercati tornerebbero a prezzare i nostri titoli al pari di quelli degli altri paesi membri”. Lo riferiscono i deputati della Commissione Bilancio del Movimento 5 Stelle.
Tria, Ue ritrovi il senso dello stare insieme – Il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, nel suo intervento a Parigi, ha lanciato un forte appello all’Europa affinché smetta di guardare solo alla “stabilità finanziaria”, ma si concentri sulla “crescita e la stabilità sociale” a “beneficio dei cittadini”. L’Europa “non può essere solo “procedure e obiettivi contabili”, ha aggiunto invitando l’Ue ha “ritrovare il senso dello stare insieme”. Parlando della manovra, Tria ha osservato che “se l’Italia cresce” anche gli altri partner ne beneficeranno. “Sono sicuro che l’Europa trarrà vantaggio dalla nostra strategia”. “Noi italiani abbiamo contribuito a costruire la casa” dell’Unione europea. “Non vogliamo lasciare una stanza vuota, non vogliamo in alcun modo andare via”, ha detto ancora Tria, nel corso del suo discorso dinanzi agli badicuratori riuniti a Parigi.
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