Rabbia No Tap in Salento



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“Barbara Lezzi, vattene dal Salento”; “questo meritate, questo meritate, il fuoco”: lo hanno urlato gli attivisti No Tap a San Foca mentre bruciavano la bandiera con il simbolo del M5S. Obiettivo principale dei manifestanti è la ministra salentina Barbara Lezzi, con delega al Sud, che durante la campagna elettorale ha promesso che i pentastellati, una volta al governo, avrebbero fermato la costruzione del gasdotto Tap, invece nei giorni scorsi il governo ha dato il via libera definitivo all’opera.

“Il Salento e l’Italia sono appesi alla fronda del senso civico collettivo. Non facciamola seccare”. E’ quanto si legge in un comunicato del movimento No Tap che dalle 10 di oggi si troverà a San Foca, sul Lungomare Matteotti, per una manifestazione contro il Governo. “In questo momento può sembrare che le speranze di veder bloccato il gasdotto Tap siano appese alle iniziative dei parlamentari del movimento 5stelle che hanno ancora a cuore il bene di questo Paese e delle comunità che lo abitano. La fronda di parlamentari è composta da tante piccole foglie che decidono di rimanere verdi anziché seccare tristemente come stanno facendo via via tutti gli esponenti del Movimento 5 Stelle – si legge -. Spesso le fronde hanno un ramo solido su cui crescere e spesso è rappresentato da un esponente di spicco, magari con un incarico ministeriale. Il ramo di questa fronda sarebbe dovuto essere Barbara Lezzi, la ministra per il Sud, una che ha costruito la sua campagna elettorale sulla causa no tap. E invece no. Quel ramo è seccato, attaccato da un disseccamento simile a quello degli ulivi pugliesi”.

Alcuni attivisti che partecipano alla manifestazione No Tap a San Foca di Melendugno (Lecce) hanno bruciato le proprie tessere elettorali e le foto che ritraevano i volti dei parlamentari del M5S eletti in Salento, compresa quella del ministro del Sud, Barbara Lezzi, e il simbolo del Movimento pentastellato.

Lo hanno fatto perché – hanno spiegato – si sentono traditi da coloro che aveva promesso in campagna elettorale che il gasdotto Tap sarebbe stato bloccato in due settimane, invece il governo Conte ha ora avallato la costruzione dell’opera.

VIDEO – Tap, gli attivisti contrari al gasdotto strappano le schede elettorali in riva al mare

Per gli attivisti No Tap “le speranze dei cittadini sono appese a una fronda che per adesso è molto esile (solo qualche parlamentare, per ora). Speriamo che questa fronda cresca mettendo a nudo la gravità delle scelte operate da questo governo su Tap e Ilva. Ma nel frattempo – conclude il comunicato – vogliamo ricordare al Paese e al Governo che esiste un’altra fronda, molto più ampia e robusta. Quella dei cittadini che da anni si oppongono a Tap, svelando la sua natura fraudolenta e offrendo una grande sponda agli esponenti politici che hanno a cuore la democrazia e il benessere delle comunità. Quei cittadini che hanno portato davanti alla magistratura le contraddizioni e gli scandali di questo folle progetto”.

Per ricordare agli elettori chi sono i pentastellati che si erano impegnati in prima persona sull’argomento gasdotto, il Movimento No Tap ha quindi allestito un manifesto con le loro fotografie, a partire da quella del ministro per il Sud, Barbara Lezzi. Pbadando per Alessandro Di Battista, Luigi Di Maio e poi Diego De Lorenzis, Soave Alemanno, Daniela Donno, Michele Nitti, Veronica Giannone, Leonardo Donno, Iunio Valerio Romano, Giuseppe L’Abbate, ovvero i parlamentari eletti in Salento. Di Battista e la Lezzi, nell’aprile 2017, tennero un comizio proprio dove oggi, nonostante la pioggia e il forte vento, si sta svolgendo la manifestazione e promisero che se il M5s fosse andato al governo avrebbe bloccato l’opera in due settimane. “Avete tradito il contratto di governo sottoscritto con i vostri elettori – è scritto nel manifesto – che prevede la partecipazione dei cittadini nelle decisioni che li riguardano e un’badisi costi/benefici sulle grandi opere. Con il vostro voltafaccia avete dimostrato di essere peggio dei vostri predecessori. Se vi resta ancora un minimo di dignità e onestà dimettetevi”. Duramente criticati anche i consiglieri regionali pugliesi del Movimento, dei quali viene fatta girare sui social una foto in cui l’intero gruppo esponeva dei cartelli No Tap.

Del gruppo faceva parte anche Tony Trevisi, consigliere regionale che ieri ha espresso tramite un post tutta la sua delusione per il comportamento del governo Conte. Una decisa presa di distanza dalle decisioni governative è stata la deputata veneta Sara Cunial: “Quello che sta succedendo in queste ore sul fronte #Tap ci costringe a prendere una posizione chiara.

Essendo evidente la mancata ottemperanza di varie prescrizioni ed essendo ormai palese l’inesistenza di un serio contratto tra lo Stato e Tap nonchè delle presunte penali “insostenibili”, tacere significherebbe tradire il nostro mandato elettorale, disattendere totalmente al nostro dovere di parlamentari della Repubblica italiana e, non ultimo, non riuscire più a guardarci allo specchio”.



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