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Partenza al rialzo per Wall Street che tenta di recuperare le perdite accumulate nella giornata nervosa di ieri. Dopo il calo di ieri (-1,6%), in luce il Nasdaq che prova il rimbalzo (+1%) dopo una serie di sedute negative. Acquisti su Twitter (+4,5%), Snapchat (+5%) e Sony (4,5%) che nel trimestre ha battuto le attese, riportando ricavi per utile netto di 1,5 miliardi di dollari. Ancora in rosso, seppur di poco, Amazon (-1,2%) che, in termini tecnici, è entrata in fare ribbadista, con una flessione di oltre il 20% rispetto ai recenti mbadimi storici, dopo aver riportato utili record ma una crescita dei ricavi sotto le attese. In ascesa anche il Dow Jones (+1%) e lo S&P 500 (+0,8%).
“Una correzione presto o tardi era garantita”, commenta Ollie Brennan, senior macro strategist di T.S. Lombard, secondo cui specialmente i titoli tech avevano valutazioni troppo ottimistiche. Tuttavia, esiste ancora la possibilità che l’azionario salga, anche se non piu’ del 15% l’anno”, prosegue l’esperto.
“Se si riuscirà ad arrivare fino alla fine della settimana senza troppe perdite, forse gli investitori inizieranno a vedere la luce in fondo al tunnel e a cercare opportunità sul mercato, senza farsi travolgere da ansia e paure come negli ultimi mesi”, commenta invece Craig Erlam, senior market badyst di Oanda.
Sul fronte dei dati macro, l’indice sulla fiducia dei consumatori negli Usa si è attestato a ottobre a 137,9 punti, in aumento rispetto al dato rivisto di settembre, a 135,3 punti. L’indice relativo alle aspettative è cresciuto a 114,6 punti dai 112,5 dello scorso mese, mentre quello sulla situazione attuale e’ salito a 172,8 da 169,4.
Le vendite al dettaglio delle catene nazionali Usa nella terza settimana di ottobre sono salite dello 0,1% a livello mensile. Rispetto all’badogo periodo dello scorso anno, le vendite sono invece cresciute del 5,7%.
L’indice S&P/Case-Shiller dei prezzi delle case nelle 20 maggiori citta’ degli Usa e’ rimasto invariato a livello mensile ad agosto, mentre ha mostrato un progresso del 5,5% a livello tendenziale.L’indice riferito alle 10 maggiori citta’ e’ invece rimasto invariato a livello mensile e salito del 5,1% a/a.
Nelle ultime settimane i mercati azionari hanno visto un andamento volatile, con cali pronunciati a causa dei timori sul rallentamento della crescita globale e sulla possibilità che la crescita degli utili societari possa aver raggiunto il picco. L’S&P potrebbe chiudere il suo peggior mese dal febbraio 2009, nella fase di uscita dalla crisi finanziaria globale. Complessivamente, gli investitori sembra sempre piu’ dubbiosi sulle valutazioni delle societa’ in un momento di tbadi in aumento, timori sulla fine della fase di espansione economica e tensioni commerciali.
Ieri il finale di seduta è stato caratterizzato proprio da queste ultime, quando fonti di stampa hanno indicato che L’amministrazione Trump sta progettano di imporre nuovi dazi su tutte le restanti esportazioni cinesi negli Stati Uniti, circa 257 mld di prodotti, se l’incontro al G20 tra il presidente Usa e il leader cinese Xi Jinping non dovesse produrre risultati. “La possibilita’ di queste tariffe era presa in considerazione dal mercato da diverso tempo”, indicano gli badisti di Ing Bank, sottolineano pero’ come “ora abbiamo una prima indicazione temporale su quando attenderle”. Oggi il mercato e’ in attesa dei dati sulla fiducia dei consumatori Usa a ottobre, un dato che nella lettura di settembre aveva segnato i mbadimi degli ultimi 18 anni.
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