Tav, il piano B di Chiamparino:
Sergio Chiamparino con Luigi Di Maio ieri a Torino 

Stoccata a Di Maio: “Il propagandista, a differenza dello statista, fa solo ciò che serve a suo collegio elettorale”

Sulla Tav occorre “rispettare gli impegni presi dal Parlamento e dall’Italia con i trattati internazionali sottoscritti dai governi e dal presidente della Repubblica”. Se il Parlamento cambia idea? “Faremo un referendum in Piemonte come forma di pressione”. E se anche la pressione non funzionbade? “Per noi quell’opera è vitale. Di fronte a una situazione estrema, studieremo il modo per pagarcela noi, magari con l’aiuto delle altre Regioni coinvolte dal tracciato est-ovest: Friuli, Veneto, Lombardia”, dice il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, intervistato da Paolo Griseri oggi su Repubblica.

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Di Maio dice che i 5S non sono contrari all’alta velocità e sostiene la Napoli-Bari. “Sa qual è la differenza tra un propagandista e uno statista? Che il propagandista fa solo ciò che serve al suo collegio elettorale. Lo statista pensa al Paese. Di Maio è del primo genere – afferma -. Con la sua logica ognuno si fa l’alta velocità che va bene a casa sua”.

Ragionevole che si lascino “concludere i lavori del tunnel internazionale, che sono già molto avanti, e si discute sulla tratta italiana: come migliorarla, come risparmiare, quali modifiche apportare”. In caso contrario, “vogliamo forme di autonomia regionale? Benissimo. C’è una proposta di Forza Italia che verrà discussa nei prossimi giorni in Consiglio regionale. La faccio mia con un’aggiunta. La proposta suggerisce che il Piemonte, se non c’è altra strada, possa subentrare per la parte italiana della spesa, circa 2,5 miliardi in vent’anni. Io dico che potrebbero farlo tutte le Regioni interessate dal tracciato”. “Il titolare del contratto non può che essere lo Stato”, ma “si possono studiare forme di intervento economico e di compensazione, ad esempio modificando le concessioni autostradali”.