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La profezia di Robert Harris: “Con la Brexit verso il precipizio”
dal nostro corrispondente ANTONELLO GUERRERA
Ciò permetterebbe di mantenere aperta la frontiera fra Irlanda del Nord e repubblica d’Irlanda, così evitando di riattizzare le tensioni della guerra civile fra indipendentisti cattolici e unionisti protestanti, scongiurando contemporaneamente la necessità di creare un confine di fatto fra l’Irlanda del Nord e il resto della Gran Bretagna, ipotesi vista dal governo di Theresa May come l’inizio di una secessione di fatto della regione.
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“Dopo la Brexit scapperò via”. Da Angie a McEwan, da Martin a Jarvis Cocker, storie e volti della protesta di Londra
dal nostro corrispondente ANTONELLO GUERRERA
Secondo il quotidiano della City, la proposta è stata delineata agli ambasciatori dei 27 paesi della Ue e ai negoziatori britannici. Il negoziatore capo di Downing Street, Ollie Robbins, sarebbe stato a Bruxelles per parlarne con il negoziatore capo della Ue Michel Barnier. Nei giorni scorsi il ministro per la Brexit britannico Dominic Raab ha comunicato al parlamento di Westminster che un accordo sulla Brexit potrebbe essere raggiunto entro il 21 novembre. E il governo irlandese ha avvertito ieri Londra che c’è ormai poco più di una settimana di tempo per arrivare a un’intesa. I prossimi giorni saranno decisivi. D’improvviso sembra rinascere la speranza che l’accordo sia possibile. Resta tuttavia l’incognita su una sua eventuale approvazione da parte del parlamento britannico.
Noi non siamo un partito, non cerchiamo consenso, non riceviamo finanziamenti pubblici, ma stiamo in piedi grazie ai lettori che ogni mattina ci comprano in edicola, guardano il nostro sito o si abbonano a Rep:.
Se vi interessa continuare ad ascoltare un’altra campana, magari imperfetta e certi giorni irritante, continuate a farlo con convinzione.
Mario Calabresi
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