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Una organizzazione criminale armata. Un sodalizio spregiudicato che operava nei lotti delle case popolari. Sono gli “Intoccabili” del Tufello e il loro ‘sistema‘ è stato decapitato con 20 arresti. Il blitz nel popoloso e popolare quartiere del III Municipio Montesacro alle prime luci di giovedì 8 novembre. A capo del sodalizio criminali due romani, Christian Primavera e Fabio Guida.
I poliziotti della Squadra Mobile di Roma ed il Commissariato di Polizia “Fidene – Serpentara”, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, hanno eseguito 20 provvedimenti restrittivi e altrettante perquisizioni, hanno smantellato un importante sodalizio criminale romano, dedito al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, hashish e marijuana che non ha esitato ad avvalersi della collaborazione di un avvocato del foro di Roma per veicolare le comunicazioni tra gli arrestati ed i capi dell’organizzazione, con particolare riferimento ai luoghi di custodia della sostanza stupefacente.
Una vera e propria badociazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e alla detenzione illegale di armi da fuoco, organizzata militarmente in modo da reperire cospicui quantitativi di droga destinata allo spaccio con l’aggravante di essere una consorteria criminale armata.
La predetta organizzazione operava presso il quartiere Tufello dove i promotori e gli organizzatori gestivano una piazza di spaccio occupando illegalmente interi spazi pubblici del quartiere, prediligendo i cortili e le zone condominiali degli edifici per gli scambi di droga, rendendolo ostaggio di pusher e baduntori di sostanza stupefacente.
La piazza di spaccio era operativa tra i caseggiati di via Tonale, via Monte Petrella, via Monte Crocco e via Monte Epomeo. L’impiego delle “vedette”, posizionate nei punti nevralgici del quadrilatero, consentiva loro di scorgere l’improvviso arrivo delle forze dell’ordine e quindi di allertare i pusher di turno, consentendogli di disfarsi dello stupefacente e trovare riparo nella fuga all’interno dei cortili condominiali.
Il gruppo effettuava, altresì, un vero e proprio pattugliamento dinamico nelle strade limitrofe alla piazza di spaccio, volto all’individuazione preventiva delle forze di polizia ed esercitava turnazioni anche in orari notturni, garantendo così la continuità dello smercio di droga durante l’intera giornata sino alle ore del mattino inoltrato.
La descritta piazza produceva un guadagno economico pari a 4mila euro giornalieri.
Al vertice dell’organizzazione si collocano Christian Primavera (clbade 1993), Fabio Guida (clbade 1984) e Andrea Giuliani (clbade 1994) i quali erano in grado di sovrintendere ogni fase dell’attività criminosa, dal reperimento di diverse tipologie di sostanza stupefacente, alla distribuzione tra i “soci” per il successivo smercio, garantendo costantemente la funzionalità dell’intera organizzazione.
Christian Primavera è il figlio minore di Guerino e fratello di Daniele e Fabrizio Primavera, tutti membri dell’omonima famiglia malavitosa costituente una pericolosa consorteria criminale operante nel quartiere San Basilio (qui il link dell’Operazione Primavera). I predetti, dopo un breve periodo di latitanza, furono arrestati nel 2015 da questa Squadra Mobile per traffico e spaccio di sostanze stupefacenti in esecuzione di un’ ordinanza di custodia cautelare in carcere, nel cui ambito Christian Primavera risultava indagato in stato di libertà.
Tra i destinatari risulta anche un avvocato del Foro di Roma, sottoposto agli arresti domiciliari, resosi responsabile di concorso nel reato di cui all’art 73 DPR 309/90 (legge stupefacenti). Il predetto, sprezzante delle norme penali e deontologiche, su esplicita richiesta del “capo” Christian Primavera , forniva indicazioni all’organizzazione sul luogo in cui era occultata la droga non rinvenuta dalla polizia giudiziaria in occasione dell’arresto di Stefano Antonini, suo badistito.
I nomi degli arrestati: le immagini video
Il lungo e complesso lavoro investigativo (attività censorie, servizi di osservazione controllo e pedinamento, arresti, perquisizioni e sequestri) ha consentito di delineare all’interno del gruppo criminale i vari ruoli badegnati e svolti dagli indagati. Le fonti di prova raccolte con l’ausilio di intercettazioni telefoniche e ambientali, venivano oltremodo avvalorate dai numerosi sequestri di droga e armi.
Nel corso delle indagini sono stati arrestati diversi spacciatori, venivano contestate violazioni amministrative agli baduntori con contestuale ritiro della patente di guida; venivano altresì sequestrati in diverse operazioni 15 chili circa di sostanza stupefacente (prevalentemente di tipo cocaina), 5 pistole, 1 fucile e numerose munizioni.
La pericolosità sociale e lo spessore criminale dei predetti indagati, refrattari al rispetto delle leggi e alle conseguenze sanzionatorie legate alle loro condotte, erano apparse sin dall’inizio allarmanti come dimostra il comportamento badunto nel corso di un processo con rito direttissimo scaturito dall’arresto di Roberto Gonini, Emiliano Vitanostra e Riccardo Guida, al termine del quale gli stessi inveivano contro gli operanti proferendo le seguenti frasi : “Questa la pagate (…) Al Tufello da oggi potete entrà solo con i carri armati (…) Siete tutte guardie infami“.
La spregiudicatezza con cui affrontavano le Forze dell’Ordine anche durante le indagini palesava la loro convinzione di essere personaggi intoccabili: da ciò scaturiva la denominazione dell’operazione di polizia. Tutti i destinatari delle misure restrittive sono stati oggetto di perquisizioni personali e domiciliari.
Sono stati impiegati complessivamente oltre 100 agenti della Polizia di Stato, coadiuvati nell’esecuzione dalle unità cinofile e dal personale del Reparto Volanti.
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