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«Il mio villaggio è stato attaccato nel 1992 ed è stato completamente distrutto. Tutta la mia famiglia è rimasta senza nulla da un giorno all’altro. La mia unica speranza era di andare via da casa e fare qualsiasi cosa per aiutarli a sopravvivere». Era il 1995 quando Vinko Tomić disse queste parole a un giudice delle Hawaii. All’epoca era finito nei guai per un presunto furto di orologi. È lui, secondo gli investigatori, la mente del clamoroso colpo a Palazzo Ducale dello scorso 3 gennaio. Colui che ha pianificato, organizzato, prelevato materialmente i gioielli dalla teca. «Un uomo difficilissimo da colpire», ha detto il dirigente della squadra mobile, Stefano Signoretti. Un uomo che alle spalle avrebbe una lunga serie di furti e rapine commessi in tutto il mondo. Da Londra a Las Vegas, da Hong Kong a Honolulu, da Monaco a Basilea. Qui, in Svizzera, nel 2011 durante lo svolgimento della mostra dedicata a gioielli e orologi «Baselworld2011» sparirono quattro diamanti del valore di otto milioni di franchi svizzeri.
Gli alias e i social network
Basta scrivere il suo nome su internet ed è facile comprendere che Vinko Tomić è conosciuto in tutto il mondo. Ma questo non è il suo unico nome. Col pbadare degli anni l’uomo, che viveva a Zagabria, avrebbe utilizzato diversi alias per sfuggire alla cattura. Alias, nickname sui social network che non sono sfuggiti agli investigatori. Proprio in uno dei suoi profili gli agenti della squadra mobile e dello Sco hanno intercettato una foto in cui Tomić indossava lo stesso anello che portava il giorno del furto a Palazzo Ducale. E questo è uno dei tanti elementi che hanno incastrato non solo la mente del furto, ma anche i suoi complici.
Le Pink Panthers
Vinko Tomić sarebbe l’unico del gruppo legato alle «Pink Panthers», la rete internazionale protagonista di furti e rapine in tutto il mondo. Un’organizzazione che in origine era composta da ex militari reduci dalla guerra dei Balcani che ha colpito in diverse città. Tra i colpi più spettacolari delle Pink Panthers, la rapina commessa nel 2005 a Saint Tropez, con i banditi traverstiti da turisti, in pantaloncini e camicie a fiori, quella messa a segno a Dubai nel 2008, quando una limousine sfondò la vetrina di una gioielleria, fino a un badalto a Parigi, con tutti i membri del gruppo travestiti da donna. Il nome Pink Panthers venne dato al gruppo, che è a composizione variabile, dagli investigatori inglesi dopo un colpo a Londra. A casa della compagna di uno dei banditi venne trovata una pietra preziosa all’interno di una confezione di crema per il viso, come nel celebre film del 1963.
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