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Lidl ritira due prodotti, ma è solo l’ultimo recente richiamo di numerosi alimenti e cibi che le autorità o punti vendita stessa o i prodottutori e distributori, dopo le badisi a campione, hanno deciso nell’ultimo periodo di togliere dal commercio fino ad ulteriori verifiche.
Il caso dei due alimenti ritirati dagli scaffali dei supermercati Lidl è quello più recente, ma di certo non l’unico e sicuramente non il più preoccupante. Alla base del richiamo c’è l’badenza dell’ingrediente della senape nell’etichetta. Una leggerezza che costerebbe naturalmente cara agli allergici. Ma in ogni caso si tratta di una precauzione che non riguarda la totalità dei consumatori in maniera indistinta. Se c’è un prodotto che a cadenza continua finisce nel mirino degli ispettori della salute sono invece le uova. E il rischio per la salute è sempre lo stesso: la salmonella. Da qui i continui avvisi di richiamo del Ministero per rischio microbiologico. Il batterio incriminato rappresenta la causa principale di malattia per l’uomo trasmessa da alimenti contaminati e da acque non potabili. A correre i maggiori rischi sono anziani, bambini e persone con deficit a carico del sistema immunitario ovvero le categorie più fragili.
Dalle uova al salmone fino alla carne
Fa invece tremare i polsi la denuncia di di quattro persone morte per listeria per via del consumo di salmone affumicato. La buona notizia (se tale può definirsi) è l’badenza di vittime italiane, essendo localizzate in Francia, Germania e Danimarca, dove si sarebbe sviluppato un focolaio di listriosi. Gli esami delle autorità di sicurezza hanno confermato che il ceppo di listeria sarebbe stato lo stesso in tutte le nazioni. Per gli esperti alimentari, il problema andrebbe ricercato nell’affumicatura troppo spesso eseguita a freddo anziché a caldo, impedendo così la morte del batterio pericoloso per la salute dei consumatori. La gravità dei sintomi pbada da semplici disturbi come febbre, dolore addominale, nausea, vomito e diarrea fino a forme più gravi come batteriemie o infezioni a carico di polmoni e meningi.
E non va tanto meglio con la carne se dal mese di giugno a oggi sono stati riportati circa 165 casi di Salmonella typhimurium solo nel Regno Unito. A detta dell’ente sanitario Public Health England le persone possono venire contagiate in modi diversi, anche non cucinando bene la carne, non lavando le mani dopo aver toccato la carne cruda, o attraverso la contaminazione di altri cibi, superfici e utensili di cucina. Insomma, sono proprio i gesti più comuni che andrebbero rivisti.
I casi più recenti: scamorza, tonno e brioches
Rimanendo dentro casa nostra, di recente il Ministero della Salute ha richiamato alcuni lotti di scamorza bianca a fette a marchio Coop e Cuor di Fette Parmareggio per la presenza di Escherichia coli produttore di Shiga-tossina. Il prodotto interessato dal provvedimento è distribuito in confezioni da 140 grammi, anch’esso molto acquistato. Così come un lotto ben preciso della confezione di tonno olio di oliva Mareblu da 12 scatolette da 80 grammi ciascuna e con scadenza 5 gennaio 2023. Alla base del ritiro ci sono stati problemi di integrità del packaging che avrebbe potuto compromettere la qualità del prodotto. In ogni caso, il richiamo della confezione non riguarda altri prodotti a marchio Mareblu e altre date di scadenza dello stesso prodotto. Infine, sempre il Ministero della Salute aveva richiamato di un lotto di brioches a lievitazione naturale con crema al latte Bauli per rischio microbiologico ovvero per la presenza di Salmonella spp.
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