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Bruxelles (askanews) – Nessun accordo è stato ancora raggiunto sulla Brexit cioé sull’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea: lo ha dichiarato il caponegoziatore europeo, Michel Barnier, al vertice dei Ministri per gli Affari europei dei 27 Paesi membri dell’Unione a Bruxelles, pur sottolineando come le trattative fra le parti stiano proseguendo intensamente.
Barnier – si legge in una nota del Consiglio europeo – ha spiegato che gli intensi sforzi negoziali proseguono, restano in discussione alcuni problemi fondamentali, “in particolare una soluzione per evitare una frontiera fisica fra la Repubblica d’Irlanda e l’Irlanda del Nord”.
I Ministri in ogni caso hanno confermato la loro fiducia in Barnier in queste tappe finali delle consultazioni, come ha ribadito anche il ministro degli Esteri irlandese Simon Coveney.
“Il sostegno e la solidarietà per Michael Barnier e il suo team di negoziatori è più forte che mai – ha detto – è chiaro come questa settimana sia molto importante per il negoziato sulla Brexit e le squadre al lavoro hanno notevolmente intensificato i loro sforzi”.
“Chiaramente c’è ancora tanto lavoro da fare – ha concluso Coveney – e penso che dobbiamo dare ai team di negoziatori tempo e spazio per finire il loro lavoro. Prima faranno meglio sarà per tutti”.
L’Unione europea contava di trovare un’intesa per la metà di ottobre 2018 ma in badenza di progressi sul dossier irlandese ha dovuto constatare la necessità di dare più tempo ai negoziati.
Sulla questione è intervenuto anche l’ex primo ministro Britannico, il laburista Gordon Brown sostenendo che la Brexit rischia di dividere il Regno Unito più di quanto abbia fatto qualunque altro evento storico prima di oggi.
“Se non cambierà qualcosa – ha detto – saremo un Paese più diviso che mai. Non ho dubbi; più diviso che durante il lungo fine settimana degli anni ’70, più che durante lo sciopero dei minatori degli anni ’80, più che durante i disaccordi fiscali dei primi anni ’90. Più divisi che durante la guerra in Iraq”.
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