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Candidato populista di estrema destra, Jair Bolsonaro arriva come favorito al ballottaggio per la presidenza del Brasile. Dopo aver sfiorato la vittoria al primo turno grazie ad una retorica nazionalista, provocatoria, violenta e incendiaria con la quale promette di fare piazza pulita di delinquenti e corrotti, che si ispira al presidente americano Donald Trump ma anche a quello filippino Rodrigo Duterte.
Candidato del piccolo partito Social-liberale, Bolsonaro fa di secondo nome “Messias” e una importante fetta dell’elettorato lo considera un salvatore della patria, mentre l’altra parte del paese lo detesta. L’attentato subìto il 6 settembre, quando è stato accoltellato da uno squilibrato, non ha fatto che rafforzare la sua popolarità.
Ma chi è Jair Bolsonaro? Nato 63 anni fa a Glicerio, nello stato brasiliano di San Paolo, Jair Bolsonaro è figlio di genitori di origine italiana. Giunto al terzo matrimonio, è padre di cinque figli. Ex capitano dell’esercito, siede come deputato al parlamento brasiliano sin dal 1991, dove ha cambiato nove partiti, tutte piccole formazioni fuori dalle grandi alleanze di potere che hanno governato il paese. Su questa base si è costruito un personaggio di politico ‘pulito’ lontano dalle élite corrotte. Ma la sua fama è legata soprattutto alla retorica aggressiva di estrema destra, con dichiarazioni choc di stampo omofobo, razzista e misogino.
Nel 2008 non ha esitato a dire che “l’errore della dittatura militare è stato quello di torturare e non uccidere” gli oppositori, mentre un’altra volta ha liquidato una deputata di sinistra dicendo che era così “brutta” da “non meritare di essere violentata”. Quando ha approvato la destituzione della presidente Dilma Rousseff , ha dichiarato in aula di dedicare il suo voto al soldato che la torturò quando era una giovane guerrigliera. Nell’aprile 2017 ha detto che gli afro-brasiliani “non servono neanche a procreare”.
Chegamos na reta final destas eleições. NADA ESTÁ GANHO! Vamos dar o último gás combatendo, COM A VERDADE, as mentiras do PT! pic.twitter.com/Q6tvtmoSRh
— Jair Bolsonaro 1️⃣7️⃣ (@jairbolsonaro) 26 ottobre 2018
Attivissimo sui social, Bolsonaro più che difendere un programma politico ha costruito un personaggio che suscita reazioni viscerali fra gli elettori e divide il paese, in una competizione elettorale dove abbondano anche dicerie e fake news, diffuse su WhtatsApp. Sostenitore del libero mercato, presenta come sua principale proposta la liberalizzazione del possesso di armi per permettere ai cittadini di difendersi dalla criminalità.
Gravemente ferito durante l’aggressione subìta il 6 settembre, ha trasformato la sua convalescenza in un teatro mediatico a colpi di tweet, immagini della sua degenza sui social, dirette su Facebook e Youtube.
Efficace nei comizi e sui social, dove non c’è contraddittorio, Bolsonaro è più in difficoltà nei dibattiti. Ma la sua convalescenza gli ha permesso di evitare il tradizionale dibattito televisivo con il suo avversario al ballottaggio, Fernando Haddad, l’erede di Lula de Silva e candidato del Partito dei lavoratori.
Il candidato del Partito dei Lavoratori ha fatto un appello in favore di un’alleanza dei democratici contro Bolsonaro in vista del voto decisivo di domani: “Vogliamo unire i democratici del Brasile, non portiamo le armi ma la forza dei nostri argomenti” ha detto il 55enne ex sindaco di Sao Paulo, sottolineando come i risultati ci mostrano “i rischi che corre il Brasile”
Bolsonaro trionfa al primo turno delle presidenziali in Brasile: domenica il ballottaggio
L’appello di Haddad è rivolto agli elettori degli altri tre candidati: l’esponente di sinistra Ciro Gomes (che ha avuto il 12,52% dei voti), quello di un partito di centrodestra – Gerald Alcmin (4,81%) – e alla ‘verde’ Marina Silva, che ha ottenuto solo l’1% nonostante i buoni risultati registrati negli ultimi sondaggi.
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