Chi era Alberto da Giussano: il condottiero (forse mai esistito), simbolo di 35 anni di Lega



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Un condottiero con spada sguainata, diventato il simbolo dell’ascesa della Lega Nord di Umberto Bossi. Un simbolo mitico, di cui non ci sono però prove concrete sulla sua reale esistenza. Stampato per 30 anni sulle schede elettorali, diventato spilla da appuntare alla giacca e addirittura tatuaggio sulla pelle dei sostenitori più accesi del Carroccio. Stiamo parlando di Alberto da Giussano, simbolo che Matteo Salvini ha deciso di archiviare (lo aveva già fatto poco tempo fa con la parola “Nord”) per chiudere i conti per sempre con la stagione di Bossi. Ma chi era Alberto da Giussano, personaggio chiave specie nei raduni di Pontida.

Una tradizione che risale alle Cronache di Galvano Fiamma, così come ricostruisce la Treccani, attribuisce tale nome al comandante della “Compagnia della morte”, composta dai più coraggiosi giovani lombardi, che a Legnano, il 29 maggio 1176, con il suo valore, avrebbe deciso in favore della Lega Lombarda la battaglia da questa impegnata contro l’esercito di Federico Barbarossa. Gli storici hanno tentato a più riprese di identificare questo personaggio con uno dei due Alberti (da Carate e Longo), che figurano tra i firmatari, per il Comune di Milano, del patto istitutivo della Lega Lombarda (Cremona, marzo 1167), o con un omonimo personaggio, ricordato in un documento del 1196 relativo all’ospedale milanese di San Sempliciano. «Ma è molto probabile – riferisce ancora la Treccani – che le notizie riferite dal Fiamma e da numerosi cronisti e storici, si fondino esclusivamente, per quanto riguarda sia il nome sia l’episodio, su qualche leggenda sorta e diffusasi nel 13esimo».

Nel periodo del Risorgimento la figura di Alberto da Giussano, così com’è stata tramandata dalla tradizione, fu badunta a simbolo della libertà della patria. L’episodio della battaglia di Legnano è ricordato del restio come impeto ed esempio di patriottismo persino nel testo dell’inno di Mameli. Nonostante ciò, Umberto Bossi con uno spericolato ribaltamento storico identificò il condottiero come simbolo dell’indipendentismo padano in opposizione al centralismo di Roma. L’immagine che fin dai primi anni ‘80 è il simbolo della Lega è la riproduzione della statua del condottiero realizzata dallo scultore Enrico Butti e che dal 1900 si trova in piazza Monumento proprio a Legnano. Una leggenda popolare riporta invece che Bossi scelse quel simbolo avendolo visto sul telaio delle biciclette «Legnano» , marchio molto popolare e che identificava le bici di Gino Bartali.

26 ottobre 2018 (modifica il 26 ottobre 2018 | 16:23)

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