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Sciagura giovedì pomeriggio all’altezza della chiusa lungo il fiume Ronco di San Bartolo, lungo via Ravegnana, dove già nella mattinata erano in corso verifiche di stabilità per alcuni movimenti franosi dell’argine del fiume Ronco. Un funzionario della Protezione Civile è rimasto sepolto nel crollo improvviso della prima campata della chiusa, quella a ridosso dell’argine. Il dramma si è consumato intorno alle 15.30. Il corpo senza vita dell’uomo è stato recuperato giovedì sera intorno alle 23.15
Il dramma
Secondo una prima sommaria ricostruzione dei fatti, i Vigili del Fuoco ed i tecnici stavano effettuando alcuni controlli, quando improvvisamente si è verificato il cedimento di un pezzo della diga, innescato, a quanto pare da infiltrazioni d’acqua. L’uomo si trovava sulla struttura ed è precipitato con essa. Poteva essere una strage ancora peggiore. In quel momento infatti, c’era un viavai di tecnici e di vigili del fuoco sulla struttura e il tecnico deceduto, 55 anni funzionario della Protezione Civile regionale residente a Savio, era di fatto l’ultimo della fila.
Subito si sono mobilitati i soccorsi, con l’intervento dei sanitari del 118 con diversi mezzi, del 115, che ha operato anche con un’autogru ed il personale del Saf (Speleo Alpino Fluviale).
Per poter effettuare in sicurezza la rimozione delle macerie per trovare il corpo si è proceduti a realizzare una piattaforma prokvvisoria di emergenza, da dove poi effettuare i lavori sulle macerie. Il lavoro viene svolto con l’ausilio di torri faro dei vigili del fuoco provenienti anche dai comandi vicini.
Al mattino
Poche ore prima del crollo la statale 67 Ravegnana era stata chiusa al traffico nel tratto tra l’incrocio con l’Adriatica e Coccolia. La chiusura era stata decisa a scopo precauzionale a seguito di alcuni movimenti franosi del corpo arginale del fiume Ronco all’altezza della chiusa San Bartolo. Sul posto erano intervenuti gli agenti della Polizia Municipale e tecnici della Protezione civile. La chiusura è stata disposta non appena riscontrati i primi fenomeni di erosione, al fine di garantire la sicurezza per la circolazione.
Via Ravegnana chiusa
Il traffico è deviato con indicazioni in loco, alla presenza di squadre e tecnici dell’Anas. La società concessionaria del bacino idrico limitrofo alla strada statale sta provvedendo alle operazioni di messa in sicurezza e ripristino dell’argine di propria competenza. Essendo preventivamente necessario procedere all’abbbadamento dei livelli idrici del bacino, si prevede che il transito lungo la strada statale dovrà rimanere interdetto per alcuni giorni fino all’avvenuto ripristino. Sono intervenuti anche i tecnici della linea elettrica in quanto si teme che il cavo dell’alta tensione da 15mila volt che attraversava la diga, si sia spezzato con conseguente potenziale pericolo per i soccorritori.
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Le indagini
Sul posto si è portato il pm di turno Ciriello. Presente anche il sindaco di Ravenna De Pascale e il prefetto. Accanto alle operazioni di emergenza sono state avviate già la prime indagini. Presente sul posto anche l’badessore regionale alla Protezione Civile Paola Gazzolo, dal cui badessorato dipendeva il funzionario morto nell’incidente.
Il cordoglio
La Funzione Pubblica Cgil Emilia Romagna in una nota dichiara che “a fronte dell’ennesimo incidente sul lavoro, che è costato la vita ad un sorvegliante idraulico dipendente dell’Agenzia regionale di Protezione Civile, esprime profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia. Ogni giorno ormai si conta almeno una vittima non più “sul lavoro” ma “del lavoro”, ed è ancor più drammatico dover piangere la morte di un lavoratore che stava prestando la sua opera per la sicurezza dei cittadini”.
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