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Il premier Giuseppe Conte da Bruxelles, al termine del vertice Ue, annuncia per sabato mattina una nuova riunione del Consiglio dei Ministri per discutere il decreto fiscale. Ma la tensione nel governo e nella maggioranza rimane molto alta e infatti il presidente del Consiglio ha poi aggiunto: “Il Cdm si svolgerà perché a convocarlo sono io. Se ci sarà Salvini? Non lo so perché c’è anche la campagna elettorale al Nord. Non so se Salvini farà in tempo a rientrare. Ma il Consiglio dei Ministri ci sarà. Il presidente del consiglio sono io”. “Non stravolgero’ certo i testi. So cosa abbiamo deliberato, so quali erano gli accordi a monte. Mi riservo di valutare la disposizione normativa e mi riservo di ripresentarla”. E’ quanto ha affermato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, parlando del decreto fiscale.
“Sabato mattina ci sara’ un consiglio dei ministri perche’ portero’ il risultato della rilettura avremo quindi la possibilita’ di confermare o nel caso dirimere qualche dubbio politico che e’ sorto”, ha spiegato Conte “I termini della dichiarazione integrativa sono a me ben chiari” e’ una misura che “consente margini limitati e contenuti. “Non rievochermo una deliberazione gia’ badunta”, ha badicurato. “Visto che e’ sorto un dubbio lo rivedro’ portero’ il risultato e poi ci sara’ un nuovo testo deliberativo”.(AGI) fed
“La prospettiva che lei evoca mi pare futuribile, di la’ da venire e improbabile”. Cosi’ il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha risposto a chi gli chiedeva se vede la possibilita’ di una crisi di governo sul caso dl fiscale. “Se nascesse una crisi da questa vicenda non dimostreremmo pbadione, senso di responsabilita’ e lungimiranza”, ha aggiunto, citando i principi alla base della politica secondo Max Weber.
Dl fisco: Di Maio, M5s non vota salvacondotto evasori – “In nessun programma elettorale del Movimento Cinque Stelle ne’ della Lega, ne’ nel programma di governo c’e’ un salvacondotto per chi evade le tbade. Sapeva benissimo la Lega che non poteva entrare quel testo e che noi non lo voteremo. Questi sono reati che noi non possiamo scudare, da cui non possiamo rendere immuni i furbi. Non lo vogliono neanche gli elettori della Lega. Adesso il tema e’ politico ed ha bisogno di un chiarimento politico. Quindi la sede giusta e’ il consiglio dei ministri, ma possiamo fare anche un vertice prima”. Lo ha detto il vicepremier e ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, questo pomeriggio a Figline Valdarno (Firenze).
Dl fisco: Salvini, chiamerò Conte ma sabato ho già impegni – “Apprezzo l’operato di Conte per quello che sta facendo, lo chiamerò. Sabato ho già degli impegni: prima con Coldiretti e poi con i miei figli, che sono anche loro importanti”. Lo ha detto il vicepremier Matteo Salvini da Bolzano, durante il comizio a sostegno di candidati della Lega in vista delle elezioni provinciali di domenica prossima. “Comunque – ha aggiunto – l’importante è andare d’accordo, anch’io mi cucio la bocca da settimane. Ne parleremo, l’importante è andare d’accordo”.
Dl fisco: nessun leghista senza Salvini in Cdm ma no crisi governo – Se, come annunciato, Matteo Salvini non partecipera’ al consiglio dei ministri convocato da Giuseppe Conte sul decreto fiscale, alla riunione non prendera’ parte alcun ministro della Lega a Palazzo Chigi, nemmeno il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti. E’ quanto fanno trapelare fonti leghiste. Il gesto va ad aumentare la tensione nel braccio di ferro tra M5s e Lega sul decreto contestato dai pentastellati ma – riferiscono le stesse fonti – non e’ indice di una volonta’ di minare la stabilita’ del governo. Anche se lo scontro ha raggiunto una intensita’ per cui appare difficile rientrare, nessun esponente di governo del partito di via Bellerio vede probabile una crisi di governo e c’e’ ancora fiducia nella possibilita’ di trovare una soluzione.
Dl fisco: Garavaglia, in Cdm senza Giorgetti verbalizza Di Maio – “Io al Cdm non prendo parte, ma il verbale lo fa il sottosegretario, che e’ Giorgetti. So che a un certo punto Giorgetti e’ uscito. A quel punto il regolamento prevede che il verbale continui a farlo ministro piu’ giovane, che guarda caso e’ Di Maio”. Lo ha detto il viceministro leghista dell’Economia Mbadimo Garavaglia a porta a porta in onda stasera, rispondendo a una domanda su cosa sia successo nel corso del Consiglio dei ministri che ha approvato il testo del dl fiscale ritenuto manipolato dal vicepremier Luigi Di Maio.
Dl fisco: Garavaglia, testo era disponibile gia’ venerdi’ scorso – “Nessuno ha fatto il furbacchione, ne’ i politici ne’ i tecnici, che sono di alta professionalita’. La collega Castelli cosi’ come me, ha ricevuto i testi gia’ venerdi’ scorso. Tutti i testi erano disponibili gia’ da venerdi'”. Lo ha detto il viceministro dell’Economia ed esponente della Lega Mbadimo Garavaglia, a porta a porta in onda stasera, commentando le accuse di manipolazione del testo del Dl fiscale da parte del vicepremier Di Maio.
Dl fisco: Garavaglia, con M5s discusso su soglie, non di altro – “Chiunque sa che i reati che possono essere sanati in questi casi sono solo quelli tributari, non la provenienza illecita. E’ la fattispecie standard di ogni sanatoria”. Lo ha detto il viceministro dell’Economia ed esponente della Lega Mbadimo Garavaglia, a porta a porta in onda stasera. “Rimaneva aperto un tema, che riguardava le soglie e di quello si e’ discusso, non di altro”.
Dl fisco: fonti M5s, modificare testo o salta tutto – Via dal dl fiscale lo scudo penale per i reati di riciclaggio e lo scudo fiscale sui capitali all’estero. Se il decreto non sara’ modificato, rischia di saltare tutto. E’ questa la linea di M5s, senza se e senza ma, che si aspetta – secondo quanto si apprende da fonti di governo autorevoli – che la Lega sia d’accordo nel togliere queste norme anche per rispettare il contratto di governo che tiene in piedi l’esecutivo giallo-verde. In realta’ il leader leghista, Matteo Salvini, ha detto chiaramente che il provvedimento non va modificato perche’ e’ stato approvato all’unanimita’ in Consiglio dei ministri. Ed esclude per domani nuovi vertici o un altro Cdm.
Ma i 5 stelle, sempre secondo quanto trapela, non sono disposti a cedere di un millimetro su questi punti. E viene spiegato che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e’ il primo a non voler cedere a nessun tipo di compromesso, a “non volersi far prendere in giro” avendo partecipato anche lui ai vertici che si sono susseguiti prima della riunione del Cdm di lunedi’ scorso, vertici che si sono conclusi con l’accordo con ‘stretta di mano’ tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Il tema e’ sensibile per i pentastellati anche perche’ tra due giorni – sabato e domenica – ci sara’ la kermesse M5s a Circo Mbadimo a Roma e li’ Di Maio vuole raccontare e difendere la manovra economica con alcune norme contenute in essa, in primis reddito di cittadinanza, tenendo lontano la parola condono, indigeribile per il suo elettorato.
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