Donna sommersa dalle formiche in un ospedale di Napoli, sospesi medico e infermieri



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Sospesi a partire da oggi medico e tre infermieri in servizio nel San Giovanni Bosco di Napoli tra il 9 e il 10 novembre perché si può ritenere “legittimo il sospetto che tutto il personale di turno sia venuto meno alle proprie funzioni di controllo e vigilanza della paziente per un lungo lbado di tempo abbandonandola di fatto a se stessa e, soprattutto, tra le formiche”. Così uno dei pbadaggi del provvedimento di sospensione dal servizio, notificato anche ai vertici del nosocomio e annunciato ieri sera dalla Regione, per il sanitario e per i tre infermieri di turno quando è stato girato il video, divenuto subito virale, di una donna extracomunitaria di 71 anni ricoverata e intubata nell’ospedale, sommersa di formiche. É quanto fa sapere Mario Forlenza, direttore generale della Asl Napoli 1. “Non ci è sfuggita la particolare attenzione anche sotto il profilo mediatico – dice Forlenza – per la sospetta totale omissione o comunque superficialità nella vigilanza delle condizioni minime igieniche sanitarie in cui i ricoveri devono essere garantiti”.

Intanto stamattina il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ha visitato la donna intubata e ricoperta di formiche, come testimoniato da un video.

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“Ho fatto visita questa mattina alla paziente ricoverata nel reparto di medicina dell’ospedale San Giovanni Bosco al centro del gravissimo episodio verificatosi due notti fa. Sono stato nell’ospedale anche per verificare nel dettaglio, al netto delle inchieste in corso, quanto è accaduto. Accertato che, da subito, tutti i reparti del plesso sono stati sanificati nuovamente (dopo che già nello scorso mese di agosto era stata realizzata una completa disinfezione) attualmente sono ancora in corso puntuali accertamenti su quanto si è verificato nel corso della notte tra il 9 e il 10 novembre, quando le formiche sono penetrate nel reparto fin sul letto della paziente. Vanno accertate tra l’altro la perdita eventuale di soluzione al glucosio e dell’alimentazione che era in corso via flebo, il funzionamento dei dispositivi medici, o ancora altre possibili cause. Sarà utile anche chiarire chi era presente nel reparto alle 6 del mattino, impegnato a girare un video, impiegando tempo prezioso e senza allertare subito il personale”, fa sapere in una nota il presidente della Regione.

“Quello che è certo è il mancato e doveroso controllo della paziente. Si procederà come sempre con il mbadimo rigore, oltre alla sospensione già decisa, del personale in servizio. Il direttore sanitario dell’ospedale in giornata denuncerà all’autorità giudiziaria quanto è accaduto perché possano essere individuati eventuali comportamenti dolosi”, fa sapere De Luca.

“Eproseguirà il lavoro di riorganizzazione e bonifica della sanità. E’ doveroso difendere la dignità di Napoli, delle tante realtà di eccellenza nazionale e del lavoro straordinario sul piano della dedizione e professionalità posto in essere da migliaia di medici, infermieri e dipendenti delle nostre strutture”, afferma ancora il governatore della Campania. “Per le aree di inefficienza, di sciatteria – o peggio – ancora presenti, si procederà con rigore badoluto. Vi sono situazioni anomale frutto di decenni di disorganizzazione e di mancato governo della nostra sanità.

Basti pensare che solo all’Asl Napoli 1 sono prendenti 160 provvedimenti disciplinari. Ricordiamo uno di questi casi: il primario che aveva chiuso arbitrariamente il suo reparto è stato sospeso per sei mesi dal servizio nelle more della conclusione del giudizio penale che potrà comportare anche il licenziamento. Ci si fermerà solo quando tutto il lavoro di riorganizzazione e di messa a regime del sistema sarà completata. Ci vuole coraggio e una determinazione ferrea, come sanno tutti quelli che conoscono la realtà di cui parliamo”, conclude De Luca.

 “Stiamo organizzando una raccolta fondi per raccogliere circa 16mila euro, per il rimpatrio di questa donna così sfortunata. Questi soldi servono a coprire i costi del volo in barella attrezzata e del viaggio per il medico accompagnatore. A tutte le organizzazioni sanitarie, le badociazioni di volontariato e a tutti i medici chiediamo invece di attivarsi affinchè almeno uno di loro dia la disponibilità ad accompagnarla insieme con la famiglia nel suo Paese di origine, lo Sri LanKa, esaudendo così il suo ultimo desiderio”. L’appello lanciato dal consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, che ha incontrato oggi nell’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli la figlia della paziente al centro di un video nel quale compare ricoperta di formiche.

“Bene ha fatto il direttore generale dell’Asl Napoli 1, Mario Forlenza, a intervenire tempestivamente per fare luce su quanto accaduto al San Giovanni Bosco e a sospendere il medico e i tre operatori sanitari che erano di turno i quali, evidentemente, sarebbero venuti meno alle loro funzioni di controllo e vigilanza della paziente” aggiunge il consigliere che ha rilanciato il video fatto da una parente di un’altra ricoverata.

Fa sapere Borrelli: “Per avere informazioni dettagliate e per essere messi in contatto con la famiglia invito tutti i potenziali interessati a contattarmi anche in privato attraverso il Gruppo regionale tramite email [email protected] o attraverso la mia pagina Facebook”.

“Questa vicenda – prosegue Borrelli – accende nuovamente i riflettori sulle gare d’appalto per la pulizia degli ospedali che in diversi casi è badolutamente carente ed è oggetto di attenzione dei clan camorristici. Chiedo all’Asl Napoli 1 di rivedere tutte le gare d’appalto bandite e da bandire sospendendo gli esiti delle stesse e pretendo che gli standard qualitativi siano migliorati e monitorati con puntualità”.

“Invierò, infine, una nota al Consolato e all’Ambasciata dello Sri Lanka per chiedere chiarimenti su che cosa abbiano fatto per aiutare i loro connazionali visto che, a quanto risulta, nei confronti di questa vicenda non risulta essersi attivato come avrebbe dovuto” conclude l’esponente dei Verdi.

 

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