è tornato il maltempo: quattro morti al Nord. Piove su gran parte dell’Italia



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È ancora emergenza maltempo in tutta Italia, con nuovi peggioramenti specialmente nel Veneto e nelle regioni centrali tirreniche, e di nuovo causa vittime nel nostro Paese, dopo i 13 morti dei giorni scorsi. Due persone sono morte Lillianes (Aosta) nella Valle di Gressoney, a seguito della caduta di un albero sull’auto in cui viaggiavano. Altri due morti, oggi, in Alto Adige: è morto all’ospedale di Bolzano un uomo di 53 anni di Laces, che lunedì, mentre stava guidando in Val Venosta, all’altezza di Coldrano era stato colpito da un albero.
La seconda vittima è un 81enne della Val Badia che, intento a sistemare il tetto della sua malga danneggiata dalla violenta perturbazione, è precipitato. Morendo sul colpo. Nel Bresciano è stato ritrovato un uomo disperso.

Il maltempo, anche con fenomeni intensi, interessa quasi tutte le regioni. Sta piovendo su gran parte della penisola (escluse solo le regioni adriatiche del Centro-Sud e la Sardegna) già a partire dalla prima mattina.

Per oggi la Protezione civile ha emesso una allerta rossa in Veneto e arancione nel Lazio, in Liguria e in Sicilia, mentre l’allarme è giallo per Toscana, Campania e Piemonte. Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha firmato l’atto con cui la Regione ha dichiarato lo stato di calamità per l’intero territorio laziale.

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Approfondimento

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In tutte le regioni colpite dalla violenta ondata degli ultimi giorni, che ha provocato appunto la morte di 13 persone (a cui si aggiungono le quattro di oggi) è intanto tempo di fare la conta dei danni.

Nevicate abbondanti sono attese in Valle d’Aosta, a partire dai 1.300-1.500 metri di quota. L’ufficio neve e valanghe prevede che si accumuleranno quantitativi tra i 50 centimetri e il metro.

Una nuova acqua alta è prevista a Venezia intorno alle 16,30 con un mbadimo di 110 centimetri sul medio mare. Lunedì è stato raggiunto un picco di 156 centimetri.

Situazione critica nel Bellunese


È tornato il maltempo: quattro morti al Nord. Piove su gran parte dell'Italia

Il quarto giorno di alluvione per il Bellunese è cominciato sotto una pioggia battente, dopo 48 ore di tregua a riparare danni. E i danni sono molto ingenti. Interi comuni sono ancora senza collegamenti viari, energia elettrica e linee telefoniche. Decine di migliaia di abitazioni erano nelle notte senza luce, non solo nei paesi di montagna, quelli isolati, ma anche a Belluno. Larghe parti della provincia sono completamente isolate: si stanno esaurendo benzina e generi alimentari. Sono oltre trenta le strade principali ancora chiuse, quelle comunali non si contano neppure.

E la frana del Tessina – la più grande frana attiva d’Europa con i suoi 4 milioni di metri cubi in movimento – a Lamosano ha ripreso a muoversi. Uno o due milioni di metri cubi di terra, roccia, alberi, sopra Lamosano e Funes si sono spostati. È immediatamente partita la macchina della Protezione civile per monitorare la situazione.




Cronaca

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Liguria, allerta arancione prorogata

Nel Ponente ligure è stata prorogata l’allerta arancione fino alle 16 di oggi, così come nel Levante costiero. La regione è nuovamente in ginocchio, dopo alluvioni e mareggiate. Una motovedetta della Capitaneria di porto ha trasportato da Santa Margherita verso Portofino medici, volontari della Protezione civile e residenti e lavoratori del borgo, rimasto isolato per il crollo della strada litoranea. Il sentiero d’emergenza, in un secondo tempo, è stato chiuso perché troppo pericoloso.

Palermo, pioggia, allagamenti e auto in trappola 

Una forte pioggia dalla notte cade ininterrottamente su Palermo. Decine le chiamate ai vigili del fuoco. Dalla centrale operativa spiegano che numerose sono le richieste di aiuto per appartamenti e locali allagati e auto impantanate nei sottopbadi delle arterie cruciali cittadine.

Le squadre sono intervenute per liberare gli automobilisti intrappolati dall’acqua che scorre lungo le strade, in alcuni tratti le vie sono diventate laghi e torrenti.

La Protezione civile regionale ha confermato l’allerta arancione in tutta la Sicilia. In questo momento la parte meno colpita dal maltempo è quella orientale. I tecnici sono al lavoro per controllare il livello delle dighe.




Cronaca

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In Piemonte si monitorano i livelli dei fiumi

La pioggia ha concesso una tregua in mattinata su Torino, dopo una notte di precipitazioni che hanno riguardano anche il resto del Piemonte. In crescita i corsi d’acqua, che restano al di sotto dei livelli di guardia anche grazie alle abbondanti nevicate in montagna. Permane l’allerta arancione ma secondo le previsioni dell’Arpa – l’Agenzia regionale per la Protezione ambientale – dalla tarda mattinata è attesa una attenuazione dei fenomeni a partire dal settore meridionale della regione.

Qualche allagamento viene segnalato nell’Alessandrino, al momento senza particolari critici. Sorvegliato speciale anche il Lago Maggiore, in piena anche per le piogge dei giorni scorsi.

>> MILANO: ALBERI CADUTI E SOTTOPASSI ALLAGATI

Le previsioni per i prossimi giorni

Il maltempo non darà tregua anche nella giornata di venerdì 2 novembre, quando sono previsti nuove piogge, temporali e ancora nubifragi su Lazio, Toscana, Umbria, Emilia Romagna e su gran parte del Nordest. Anche nel weekend, sebbene il sole spunterà su molte regioni, le piogge non abbandoneranno totalmente l’Italia.

>> TUTTE LE PREVISIONI METEO 

Per sabato si prevede un miglioramento al Nord e nelle regioni peninsulari, mentre il tempo resterà variabile e a tratti instabile sulle isole maggiori. Domenica probabile fase di forte maltempo su Calabria, Sicilia e Sardegna, con tendenza a un nuovo peggioramento a fine giornata sulle regioni tirreniche. Le temperature con il pbadare dei giorni aumenteranno riportandosi quasi ovunque al di sopra della norma.

in riproduzione….

Agricoltura, danni per centinaia di milioni

Raffiche di vento, nubifragi, esondazioni, trombe d’aria e grandinate hanno colpito pesantemente l’agricoltura con danni che superano i 150 milioni di euro tra ulivi secolari sradicati, coltivazioni distrutte, semine perdute, campi allagati, muri crollati, serre distrutte, stalle ed edifici rurali scoperchiati, ma anche problemi alla viabilità provocati da frane e smottamenti.

È quanto emerge dal primo bilancio sugli effetti della violenta ondata di maltempo stilato dalla Coldiretti che chiede nei territori colpiti di attivare subito la procedura per la verifica dei danni e la richiesta dello stato di calamità.
 

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