[ad_1]
«Ricevere questo premio è il sogno di ogni ricercatore: sono emozionatissima ed essere la prima italiana a riceverlo mi fa sentire ancora più fiera» ha detto all’Ansa Francesca Santoro. Il riconoscimento dimostra, inoltre, che «in Italia si può fare buona ricerca ed è una occasione per dare un pò di risalto alle persone che tornano e non parlare solo di cervelli in fuga». Quest’ultimo, ha aggiunto, è forse l’aspetto che mi «rende più felice».
Per la ricercatrice «pensare che il mio progetto sia stato considerato da una giuria di fama internazionale meritevole per i futuri risvolti positivi nell’ambito medicale è una grande soddisfazione e rappresenta ulteriore motivazione a proseguire con grinta in questa direzione».
Nata a Napoli 32 anni fa e laureata all’università Federico II in ingegneria biomedica, Francesca Santoro, dopo aver lavorato per tre anni presso la Stanford University, è tornata in Italia a luglio 2017 per lavorare all’IIt, dove coordina un gruppo internazionale che porta avanti ricerche in ambito della bio-elettronica. È da questi studi che è nata l’idea del cerotto fotovoltaico 3D, un dispositivo indossabile usa-e-getta, economico e flessibile, in grado di stimolare la rigenerazione delle aree lesionate della pelle, accelerando la guarigione delle ferite. «È un progetto di ricerca di base – ha osservato Santoro – nato per dimostrare se è possibile usare la conversione dei raggi solari in energia per accelerare la guarigione, soprattutto delle ustioni»
Martedì 6 Novembre 2018, 14:07 – Ultimo aggiornamento: 06-11-2018 14:08
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Source link