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di Filippo Piva
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Una simulazione della Peking University di Pechino mette in guardia gli amanti della bionda. In Irlanda nel 2099 una pinta di birra potrebbe costare il 338% in più rispetto a oggi
C’è il rischio dell’innalzamento del livello del mare, della desertificazione, del radicale cambiamento delle stagioni, dello sprofondamento di molte città costiere nelle acque. E sì, anche quello di dover rinunciare per sempre alla nostra amata birra. Le Nazioni Unite tornano a richiamare l’attenzione pubblica sui pericoli legati al riscaldamento globale, e intanto i ricercatori della Peking University di Pechino pubblicano sulle pagine di Nature Plants una simulazione che lascia di sbado gli amanti della bionda in boccale: il cambiamento climatico potrebbe rendere molto più difficile coltivare l’orzo e produrre i lieviti, diminuendo drasticamente la disponibilità di birra sul pianeta.
La resa delle coltivazioni d’orzo, d’altronde, è strettamente legata alle condizioni ambientali. Gli autori dello studio hanno così simulato cinque diversi scenari climatici che potrebbero verificarsi nei prossimi decenni, andando a calcolarne l’impatto proprio sui campi.
Morale: i raccolti d’orzo potrebbero diminuire globalmente dal 3 al 17%, con effetti notevoli soprattutto in alcune nazioni storicamente legate alla produzione di birra. Tra queste, spicca in particolar modo l’Irlanda, patria della Guinness, dove il prezzo di una pinta nel 2099 potrebbe aumentare dal 43 al 338% rispetto a quello odierno.
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