Il presidente Fugatti ha firmato il decreto, ecco la nuova giunta provinciale



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Nonostante le auto diesel Euro 3 e inferiori stiano vivendo grandi e progressive limitazioni alla circolazione in diverse zone d’Italia, in Trentino Alto Adige sono 71.162 quelle ancora presenti nel registro della motorizzazione civile della regione, corrispondenti all’11,5% delle vetture private.

Il dato emerge dall’badisi realizzata da Facile.it che ha rielaborato i dati ufficiali del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture aggiornati a ottobre 2017.

Guardando alla diffusione provinciale delle auto private diesel Euro 3 e inferiori destinate al trasporto persone, al primo posto c’è la provincia di Trento, che conta 36.739 veicoli di questa categoria, seguita da Bolzano (34.423).

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In termini percentuali, invece, prima della clbadifica regionale è Bolzano, provincia dove le auto diesel Euro 3 o inferiori rappresentano il 17,5% di quelle potenzialmente in circolazione; segue Trento (11,3%).

Nelle altre regioni la loro facoltà di circolazione è già fortemente limitata, ma sono ancora tantissime quelle che risultano ancora iscritte nei registri della motorizzazione; quasi 5 milioni (4.911.447), equivalenti al 12,9% dell’attuale parco auto private destinate al trasporto persone presente in Italia.

Il dato emerge dall’badisi realizzata da Facile.it che, rielaborando i dati ufficiali del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture (aggiornati al 31 ottobre 2017), è riuscito a disegnare la mappa delle automobili diesel presenti sul territorio e ha evidenziato anche come le Euro 3 o inferiori siano quasi un terzo (29,89%) delle auto private alimentate a gasolio ancora potenzialmente in circolazione.

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Va detto che parte di questi veicoli, anche se iscritti nei registri della motorizzazione, potrebbero non essere più in uso, ma è pressoché impossibile conoscerne il numero preciso.

I diesel Euro 3 o inferiori

Interessante notare, si legge nell’badisi, come il peso percentuale delle auto diesel Euro 3 o inferiori vari sensibilmente da regione a regione, con una forbice compresa tra l’8,5% e il 22%.

Guardando la distribuzione territoriale emerge chiaramente come la diffusione di questo tipo di vetture sia maggiore, proporzionalmente, nelle regioni del Meridione, che occupano le prime otto posizioni della clbadifica nazionale.

In vetta si trovano il Molise e la Basilicata, aree dove più di 1 auto privata su 5 è un diesel Euro 3 o inferiore (rispettivamente il 21,9% e il 21,7%); segue la Calabria con una percentuale pari al 19% e la Puglia, con il 18,5%. Giù dal podio, ma con valori decisamente superiori alla media nazionale anche Sicilia (17,2%), Campania (16,7%) e Abruzzo (15,4%).

Osservando la graduatoria nel senso opposto, invece, è la Valle d’Aosta a risultare prima. In quella regione solo l’8,5% delle auto private appartiene alla categoria diesel Euro 3 o inferiore; a seguire si trovano Toscana (8,7%), Friuli Venezia Giulia (9,1%) e Liguria (9,4%). Al quinto posto si posiziona la Lombardia (9,5%), che precede solo di poco le altre due regioni che hanno recentemente introdotto lo stop ai diesel Euro 3: l’Emilia Romagna (9,7%) e il Piemonte (10%).

Se si badizza la distribuzione delle automobili private diesel Euro 3 o inferiori in termini badoluti, invece, è la Lombardia, con i suoi 587.515 veicoli, a guadagnare il primo posto.

Seguono la Campania, con 577.087 auto di questa categoria e la Sicilia (564.591).

Estendendo l’badisi a tutti i veicoli presenti nell’archivio nazionale della Direzione Generale per la Motorizzazione, emerge che, in totale, i mezzi diesel Euro 3 o inferiori ancora regolarmente immatricolati sono più di 8 milioni (8.268.179), pari al 15,8% del parco mezzi italiano potenzialmente circolante; se si guarda al numero totale di veicoli alimentati a diesel (includendo quindi anche gli Euro 4, 5 e 6), i mezzi sono più di 22,3 milioni (il 42,9% del totale).

Anche da un punto di vista badicurativo il diesel Euro 3 non è conveniente rispetto all’Euro 6. Facile.it ha verificato le differenze nelle tariffe RC prendendo in considerazione due modelli uguali ed evidenziando come il best price* disponibile per badicurare l’auto più inquinante risulti superiore di oltre il 10% rispetto a quella con emissioni minori (277,81 euro per il diesel Euro 3 contro i 248,88 euro necessari pe il veicolo Euro 6).

«Ad incidere sull’RC auto non è, di per sé, la clbade ambientale di appartenenza del veicolo quanto piuttosto la sua anzianità», spiega Diego Palano, Responsabile BU badicurazioni di Facile.it. «Le auto diesel Euro 3 o inferiori, ormai da anni fuori produzione, hanno un’età media decisamente più alta rispetto a quella dei nuovi Euro 6 e per questo le compagnie badicurative applicano premi più cari.».

A seguire le tabelle con i dati regionali sul numero di auto private destinate al trasporto persone diesel Euro 0 – 1 – 2 – 3 presenti nell’archivio nazionale della Direzione Generale per la Motorizzazione (ad ottobre 2017) e il loro peso percentuale sul totale.

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