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LONDRA – E’ Singapore e non il Regno Unito il luogo scelto da James Dyson, re britannico degli aspirapolvere di ultima generazione, per lanciarsi in una nuova avventura e aprire entro tre anni la sua prima fabbrica di autovetture elettriche. L’avvio della produzione, che qualche commentatore già prospetta come una sfida a Tesla, è prevista nel 2021, riporta la Bbc.
La scelta della città-Stato asiatica, in un continente che rappresenta un mercato colossale, sorprende fino a un certo punto, ma appare comunque uno scacco per le speranze britanniche di un contributo all’occupazione nazionale e un segnale non proprio positivo per l’industria manifatturiera dell’isola in vista della Brexit. Dyson, uno degli uomini d’affari più apertamente e decisamente schierato in favore del divorzio di Londra dall’Ue, ha peraltro negato che la Brexit abbia nulla a che fare con la decisione.
Decisione non dipesa neppure dai costi – ha detto – e basata invece sulla disponibilità di competenze ingegneristiche in Asia, sull’accessibilità di una catena regionale di fornitori di componenti e sulla vicinanza a “un mercato chiave”. L’azienda britannica aveva già annunciato da qualche tempo lo stanziamento di 2 miliardi di sterline per il progetto, 200 milioni dei quali destinati comunque a restare nel Regno per una serie di attività di ricerca, sviluppo e test.
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