Imu, Tasi e Tari e altre tasse, nel 2019 comuni via libera aumento. Cosa cambia



[ad_1]

Lo sblocco della leva fiscale, su cui non tutti sono d’accordo, nel 2019 potrebbe portare diversi Comuni ad aumentare le aliquote Imu, Tasi e Tari sui rifiuti. Nella prossima Legge di Bilancio, infatti, dovrebbe rientrare, stando alle ultime notizie, il capitolo della leva fiscale da sbloccare, misura che farebbe venire meno i provvedimenti della legge di Bilancio 2016, prorogati fino al 31 dicembre 2018, che vietava ai Comuni rialzi per le imposte locali. E venendo meno questo provvedimento, i Comuni potrebbero avere la possibilità di deliberare aumenti sulle aliquote Imu e Tasi rispetto a quelle deliberate per il 2015.

Imu, Tasi, Tari e altre tbade: possibili aumenti nel 2019 da Comuni

La Legge di Bilancio 2016 aveva infatti previsto un decreto che stabiliva il blocco delle aliquote di Imu e Tasi, evitando pertanto che i Comuni procedessero ad aumenti proprio per sostenere i cittadini in un momento di particolare difficoltà economica del nostro Paese, condizione che ha portato molti problemi in tane famiglie. Tuttavia, con l’eventuale sblocco della leva fiscale, il prossimo anno i Comuni avranno facoltà di cambiare ed eventualmente aumentare le imposte locali di Imu, Tasi e Tari sui rifiuti, considerando che, come stabiliscono le regole, ogni singolo Comune ha la possibilità di definire le aliquote di pagamento.

I timori per rialzi che potrebbero essere eccessivi e non sostenibili dai cittadini ovviamente ci sono ma secondo la sottosegretaria all’economia, Laura Castelli, i sindaci sono persone di responsabilità, sapranno come gestire lo sblocco. Ricordiamo che Imu e Tasi si pagano partendo dalla rivalutazione del 5% della rendita catastale, si moltiplica poi il risultato per il coefficiente di ogni singolo immobile e al risultato ottenuto bisognerà sottrarre eventuali detrazioni previste da ogni singolo Comune.

Il calcolo della Tari sui rifiuti, invece, si effettua sulla base delle quantità di rifiuti prodotti e in base al numero dei componenti del nucleo familiare, la superficie dell’immobile espressi in mq e il numero degli occupanti di residenza. E anche le tariffe Tari, esattamente come le aliquote di pagamento Imu e Tasi, vengono stabilite da ogni singolo Comune.

Imu, Tasi, Tari: la novità della rottamazione

Imu, Tasi e Tari sui rifiuti, insieme a bollo auto e multe per violazione del Codice della Strada, rientrano tra le tbade per cui se si è ricevuta una cartella esattoriale tra il 2000 e i 2010 di importo inferiore ai 1000 euro non si dovrà pagare nulla, mentre per cartelle di importi superiori per chi è vive in condizioni di forte difficoltà economica sarà possibile saldare il proprio debito con il Fisco in base a tre differenti aliquote fiscali forfettarie, il 6%, il 10% e il 25% che dipenderanno dal reddito complessivo del proprio nucleo familiare calcolato in base all’Isee.

In particolare, l’aliquota del 6% varrà per coloro che hanno in Isee inferiore o pari ai 15mila euro; chi, invece, ha un Isee compreso tra 15 e 22mila euro pagherà il 10% di quanto dovuto, mentre chi ha un Isee compreso tra i 22 e i 30mila euro pagherà il 25% di quanto dovuto. Nessun condono previsto per coloro che hanno un Isee superiore ai 30mila euro. Per verificare se il debito che si ha con il Fisco rientri nel nuovo piano di rottamazione, bisogna controllare se l’iscrizione a ruolo rientra nel periodo definito, cioè tra il primo gennaio 2001 e il 31 dicembre 2010, e per il resto non si dovrà far nulla, perché la cancellazione della cartella avverrà automaticamente senza che il debitore debba presentare alcuna istanza.

[ad_2]
Source link