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Che dopo l’addio di Marchionne e il subentro di Manley il cambiamento per FCA non fosse certo finito, ma iniziato, lo si sapeva. Quello che ancora non si sa, visto che le voci circolano incontrollate, a vantaggio degli speculatori, è dove realmente vadano a finire i nostri amati marchi automobilistici italiani, ora inclusi nel grande calderone americano. L’ultima ipotesi, o meglio proposta vera a propria udita da tutti e sottoposta anche al presidente John Elkann., è quella di ADW, fondo azionista FCA. Non che si tratti della voce di uno dei più grandi e influenti azionisti, non che verrà seguita dal consiglio, ma pur sempre di opinione pesante si tratta, visto l’eco globale.
W l’America
Dagli USA si chiede un maggior focus americano, per FCA e per la creazione di valore (ovvero perseguire maggiori guadagni). Il sogno è unire Jeep a Ford o meglio GM, mantenendo il grande valore del costruttore fuoristradista in seno al gruppo che si sposi. Per ottenere maggior redditività, oltre il recente scorporo di Magneti Marelli, il consiglio sarebbe quello di cedere anche la “vecchia Fiat”. I fiori all’occhiello tricolori di Alfa Romeo e Maserati, sempre secondo l’ipotesi ADW, meriterebbero e otterrebbero maggior valore separandosi dal resto, rimanendo però aperti a tutto il mondo nelle attività con ovvia presenza di azionariato ex-FCA; mentre la piccola Fiat potrebbe andare per strada indipendente, meglio se sotto il cappello di un gruppo francese, come PSA, mantenendo il focus prettamente europeo.
Fiat Professional, Lancia e Abarth? I comunicati divulgati, secondo gli usi della finanza per queste situazioni nell’azionariato delle grandi societa, sembrano nemmeno citarli ma sono marchi ovviamente connessi a Fiat.
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