La Pernigotti licenzierà metà dei dipendenti. A Novi Ligure si materializza l’incubo della chiusura



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Chiude lo stabilimento di Novi Ligure dell’azienda dolciaria Pernigotti, cento dipendenti resteranno senza lavoro dopo un anno di cbada integrazione straordinaria ed eventuali altri ammortizzatori sociali.
Questa la raggelante notizia appena rimbalzata a Novi Ligure (città dove la Pernigotti è nata 150 anni fa e dove ha lo stabilimento in viale della Rimembranza) da Alessandria, dove si è da poco concluso l’incontro tra proprietà e sindacalisti presso la sede dell’Unione industriali. I fratelli turchi Toksoz proprietari dell’azienda di Novi Ligure hanno duecento dipendenti, di cui cinquanta impegnati nella produzione e il resto in amministrazione e vendita: dei 200, 100 saranno licenziati secondo quanto appena annunciato dalla proprietà che non ha intenzione di cedere il prestigioso marchio e punta a esternalizzare la produzione.

Energica la prima replica dei rappresentanti sindacali dei lavoratori: dalle 6 di domani, bademblea permanente a oltranza in stabilimento e alle 11 una delegazione della rsu della Pernigotti e una rappresentanza delle organizzazioni sindacali incontrerà il sindaco di Novi Ligure, Rocchino Muliere, nel palazzo municipale di via Giacometti.

Per Novi la chiusura dello stabilimento Pernigotti è un colpo molto duro.
Attualmente l’azienda dolciaria, che nel 2013 è stata acquistata dalla famiglia turca Toksoz, ha un organico di 200 dipendenti, dei quali 50 lavorano nello stabilimento di viale della Rimembranza; gli altri sono occupati nell’amministrazione e nel settore commerciale.

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