L’avvertimento di Bankitalia sui pericoli della manovra



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Il vicedirettore generale della Banca d’Italia, Luigi Federico Signorini, ha avvertito il parlamento sui pericoli della manovra finanziaria che il governo M5s-Lega si appresta a varare entro la fine del 2018. «Una politica di bilancio espansiva», ha detto infatti Signorini di fronte alla commissioni Bilancio di Camera e Senato, «pur utile in fasi cicliche avverse, non garantisce la crescita nel medio termine e può metterla in pericolo a lungo andare». Inoltre, gli obiettivi di crescita prefigurati dal governo per il 2019 rappresenterebbero una prospettiva «ambiziosa». Aggettivo dal tono diplomatico, ma che in questo contesto tradisce lo scetticismo di Palazzo Koch. E Signorini chiarisce: «L’impatto espansivo prefigurato dal governo appare elevato».

DALL’AUMENTO DELLO SPREAD COSTI MILIARDARI PER LO STATO

Altre note dolenti arrivano dall’aumento dello spread Btp-Bund: «Si ripercuote sull’intera economia e la crescita dei tbadi d’interesse sul debito pubblico ha un effetto in qualche modo comparabile a una stretta monetaria, rischiando di vanificare tutto l’impulso espansivo atteso dalla politica di bilancio». Occorre dunque «abbattere lo spread», perché «i segnali che gli investitori percepiscono sono importanti». L’aumento del differenziale sui titoli di Stato, del resto, «è già costato al contribuente quasi 1,5 miliardi di interessi in più negli ultimi sei mesi, rispetto a quanto si sarebbe maturato con i tbadi che i mercati si aspettavano ad aprile». Se i tbadi dovessero restare coerenti con le attuali aspettative dei mercati, ha precisato Signorini, il costo sarebbe di «oltre 5 miliardi nel 2019 e circa 9 miliardi nel 2020».

CRITICATA ANCHE LA PACE FISCALE

Quanto alla pace fiscale, sempre secondo Bankitalia, le misure di condono «potrebbero determinare disincentivi all’adempimento regolare degli obblighi tributari e andrebbero quindi considerate con molta attenzione».



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