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Torino, 29 ott. (askanews) – “Non sussiste alcuna sovrapposizione produttiva in Italia e in Europa che metta a rischio l’occupazione nelle fabbriche Magneti Marelli”. Lo hanno badicurato Fim, Uilm, Fismic, Uglm, Associazionr Quadri che hanno incontrato, al termine dell’incontro con la direzione aziendale dei Magneti Marelli, recentemente acquisita dai giapponesi di Calsonic Kansei. I sindacati hanno quindi valutato positivamente l’operazione “sia per aspetti positivi occupazionali che di prospettive degli stabilimenti” e si attendono un confronto con la nuova proprietà quando la procedura di cessione-fusione sarà perfezionata.
“L’accordo di fornitura pluriennale con Fca badicura un futuro stabile industriale e occupazionale ai siti produttivi italiani. L’aspetto positivo è la forte complementarietà dei due gruppi, geografica e produttiva”, hanno rbadicurato le sigle sindacali firmatarie del contratto Fca.
I sindacati hanno inoltre spiegato che Calsonic non ha impianti produttivi in Europa. E anzi dall’integrazione tra i due gruppi i sindacati si aspettano che “la nuova Magneti Marelli avrà più risorse e occasioni, per investire nell’ambito dell’elettronica e della elettrificazione, soprattutto sui mercati asiatici dove Marelli ha sempre fatto fatica ad essere presente”.
Nessuna conseguenza poi per i dipendenti “dal punto di vista contrattuale, non fosse altro perché al 31 dicembre 2018, data di scadenza del contratto specifico di lavoro Magneti Marelli sarà ancora a pieno titolo in Fca”.
“Un confronto – hanno precisato – sarà poi necessario anche relativamente alle realtà Pcma, che restano in Fca, per comprendere in quale modo esse saranno materialmente mantenute nel gruppo con quali strategie”.
Positiva anche la valutazione della Fiom di Torino.
“A Torino la Magneti Marelli è una realtà importante dove lavorano 3.200 persone, l’azienda ha mandato segnali di distensione dichiarando che sia l’occupazione che gli stabilimenti saranno mantenuti. Per quanto ci riguarda prendiamo atto delle affermazioni fatte a un tavolo ufficiale e continueremo a monitorare la situazione”, ha commentato Edi Lazzi, segretario generale della Fiom Torino.
“Resta il fatto che un altro pezzo di eccellenza italiana e della filiera industriale pbada in mano straniera e il cuore del gruppo sarà in Giappone dove verranno prese le decisioni strategiche”, – ha commentato Lazzi, esprimendo preoccupazione per le prospettive torinesi.
“Continuare a perdere importanti realtà non è la strada giusta per il rilancio e lo sviluppo della nostra città, tanto più quando si tratta di realtà come la Marelli che stanno lavorando sulla mobilità futura come l’elettrico, le nuove propulsioni in genere, la guida autonoma. Serve un’idea per Torino che ci faccia uscire da questo stallo e bisognerebbe partire dal non perdere quello che già abbiamo, anzi rilanciarlo guardando al futuro e agli sbocchi che ci sono sullo sviluppo della mobilità sostenibile”, ha sollecitato il segretario torinese della Fiom.
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