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comune o in un comprensorio, ma nell’intera regione Campania,
eccezion fatta per Irpinia e parte del Beneventano. Anni dopo le
grandi inchieste su politica e affari all’ombra
dell’emergenza rifiuti, la Procura di Napoli torna ad accendere
i riflettori sull’intero ciclo rifiuti: dalla raccolta al
conferimento negli impianti di stoccaggio, dalle discariche abusive
alle isole ecologiche, per finire al trasferimento di rifiuti
all’estero, il cui prezzo per tonnellata è
improvvisamente schizzato con inevitabili ripercussioni sulle
tasche dei cittadini.
Blitz dei carabinieri del Noe, indagine della Procura di Gianni
Melillo e dell’aggiunto Luigi Frunzio, che coordina le indagini
anticamorra nell’area dei casalesi. Ed è nel Casertano
che si concentra il grosso delle perquisizioni di ieri mattina, con
blitz mirati, acquisizioni di carte, sopralluoghi. Indagine per
traffico di rifiuti (reato di competenza della Dda) e per turbativa
d’asta. Sono decine gli appalti finiti sotto inchiesta, una
ventina gli indagati, tra cui nomi di amministratori locali, di
funzionari tecnici, di manager e consulenti. Al lavoro i pm
Maurizio Giordano, Gianfranco Scarfò e Fabrizio Vanorio,
indagine nata nel 2017, che potrebbe essersi arricchita in questi
mesi delle accuse del boss pentito Nicola Schiavone, che ha puntato
l’indice sul sistema di contatti sospetti tra aziende in odore
di camorra e pubblica amministrazione. Ma andiamo con ordine a
raccontare il focus della nuova maxinchiesta.
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Mercoledì 14 Novembre 2018, 07:00 – Ultimo aggiornamento: 14-11-2018 07:10
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