Omicidio Desirée, San Lorenzo diviso anche nei cortei. Gabrielli difende il prefetto di Roma



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Pomeriggio blindato a San Lorenzo per la manifestazione di Forza Nuova dopo la morte di Desirée e la contro-manifestazione antifascista organizzata dall’Anpi. nel giorno in cui il gip ha confermato il fermo di tre dei sospettati per la morte della sedicenne di Cisterna di Latina. Al presidio di piazza Immacolata per l’Anpi si sono presentate centinaia di persone. Ci sono oltre all’Anpi, la Cgil e le femministe Non una di meno e della Casa internazionale delle donne e i consiglieri del secondo municipio del Pd esponenti delle reti sociali che hanno aperto la manifestazione con un minuto di silenzio dedicato a Desirée. 

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“Abbiamo preso questa piazza, badieme al movimento femminista e alle badociazioni del quartiere di San Lorenzo, perché non tolleriamo più strumentalizzazioni di chi reagisce ai delitti, come quello della giovane Desiree, solo quando l’aggressore è straniero”, spiega il Presidente ANPI di Roma, Fabrizio De Sanctis che nei giorni scorsi ha contestato la decisione di autorizzare il corteo di Fn –  Esprimiamo solidarietà alla famiglia della giovane ma non accettiamo le strumentalizzazioni dei movimenti di destra, di cui auspichiamo lo scioglimento, e neanche della politica”.

Nella stessa piazza anche tante badociazioni e sigle tra le quali l’Arci che avevano precedentemente promosso un presidio antirazzista in piazza Santi Apostoli. “Per la minaccia di Forza Nuova di voler marciare verso San Lorenzo da Porta Maggiore – spiegano gli organizzatori del presidio “Con i migranti per fermare la barbarie” – abbiamo deciso di spostare la propria manifestazione a San Lorenzo, facendola convergere in quella antifascista promossa dall’Anpi e da altre organizzazioni”.

Al presidio antifascista anche tanti studenti. Dopo una pausa, per consentire a una vicina chiesa di celebrare un funerale, è ripresa con ‘Bella Ciaò la manifestazione in piazza dell’Immacolata a San Lorenzo a Roma, indetta a pochi giorni dalla tragedia di Desirée. Un anziano partigiano con il fazzoletto dell’Anpi ha poi danzato con una ragazza sulle note della canzone della Resistenza mentre i presenti cantavano e applaudivano. In piazza sono arrivate anche le badociazioni studentesche e Legambiente

Un altro gruppo di attivisti antifascisti, invece, ha presidiato via dello scalo di San Lorenzo poco prima di Porta Maggiore dove sono state sistemate diverse camionette della polizia. Un provvedimento preventivo per evitare l’eventuale contatto con i militanti di Forza nuova in piazza per un volantinaggio.

Forza Nuova invece ha dato appuntamento in via Taranto davanti alla loro sede di via Taranto e da lì ha marciato verso Porta Maggiore per ricordare la morte della sedicenne. “Desirée come Pamela, fuori le bestie dai nostri quartieri” è questo lo striscione portato da tre giovani militanti che ha aperto il mini corteo che si è spostato verso Porta Maggiore. I militanti del movimento di estrema destra sono arrivati a Porta Maggiore al grido di “dove sono gli antifascisti” e poi “casa e lavoro solo agli italiani”, indossando i caschi e facendo saluti romani e accendendo fumogeni.

L’appuntamento dei neofascisti era stato preceduto da una serie di polemiche. Il Pd aveva chiesto che la manifestazione venisse vietata. Anche la presidente del Municipio I Francesca Del Bello aveva subito scritto alla prefetta Paola Basilone e al questore per fermare queste “strumentalizzazioni”. La “grave situazione in cui si trova San Lorenzo”, scrive Del Bello, “richiede da parte delle istituzioni un segnale forte che richiami innanzitutto il rispetto della legalità non certo atteggiamenti che strumentalizzino il disagio”. Invitando le istituzioni a non autorizzare concentrazioni e manifestazioni che possano scatenare ulteriori episodi di violenza”.  “La manifestazione di Forza Nuova a San Lorenzo non doveva essere autorizzata. Basta strumentalizzazioni sul corpo di Desirée, basta provocazioni fasciste” incalza Gianluca Peciola, Movimento Civico Per Roma.

In serata è intervenuto il capo della Polizia Franco Gabrielli sul caso Desirée. “Non sia l’icona di Roma, ingiuste le critiche al prefetto”, ha commentato. “Sicuramente ci sono molte cose da fare, ma il tema sicurezza è complesso. Ho fatto il prefetto di Roma e credo di conoscere la complessità di quella città che sicuramente presenta situazioni di criticità, degrado e disperazione, io però non vorrei che quest’episodio – che la polizia ha concluso nel giro di poche ore – sia l’icona della nostra capitale”.
 

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