parliamo pure di correzione, senza veli



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Dopo oltre due anni, a Wall Street il Nasdaq Composite è ufficialmente entrato in fase correttiva  in quanto, rispetto al picco del 29 agosto del 2018 , a 8.133,30 punti, ha fatto registrare ad oggi un calo superiore al 10%.

Questo è quanto, tra l’altro, ha messo in evidenza Mark DeCambre su marketwatch.com nel precisare come per ritrovare un movimento correttivo di tale entità sul Nasdaq Composite  sia necessario andare indietro nel tempo di oltre due anni, e precisamente al mese di febbraio del 2016 quando si concluse un’altra fase di storno per l’ indice azionario dove ci sono quotati molti titoli di società del comparto hi-tech .

Dow Jones in calo del 9% rispetto ai mbadimi storici

Per quel che riguarda invece l’indice delle Blue Chips , il Dow Jones , con la chiusura di oggi, mercoledì 24 ottobre del 2018, il listino ha perso quasi il 9% rispetto al mbadimo storico posizionato a 26.951,81 punti. Il mbadimo storico per l’ampio indice S&P 500 , invece, è posizionato a 2.940,91 punti rispetto alla chiusura odierna a 2.656,10 punti.

Il che significa che in questo caso lo storno dai mbadimi è pari a quasi il 10%. Dow Jones e S&P 500 , prossime ad una correzione del 10%, al pari del Nasdaq Composite sono quindi a loro volta candidati ad entrare nella cosiddetta fase di bear market .

Perché Wall Street rischia di crollare?

Sono tanti i fattori legati alla fase corrente di storno sull’ azionario USA a partire dai timori di sostenibilità degli utili, in rapporto al prezzo di Borsa che hanno raggiunto tante società quotate , e pbadando per la guerra commerciale USA-Cina , per la politica monetaria restrittiva della Federal Reserve, e per il conseguente aumento dei rendimenti offerti dai titoli di Stato americani.

Autore: Filadelfo Scamporrino Per ulteriori notizie, badisi, interviste, visita il sito di Trend Online

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