Piazza Affari: chiusura in calo nel giorno della bocciatura Ue alla manovra



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Alla fine la sonora bocciatura dell’Unione europea alla manovra italiana è arrivata portando ad una chiusura in calo per Piazza Affari con l’indice Ftse Mib che perde lo 0,86% attestandosi a quota 18.802,47 punti. Oggi è stato il giorno X, quello in cui la Commissione europea ha dato parere negativo sul documento programmatico di bilancio italiano e per la prima volta l’istituzione comunitaria ha deciso per una bocciatura immediata del bilancio di uno stato membro, dando tre settimane di tempo al governo giallo-verde per presentare una nuova bozza. “Non cambia nulla, i signori della speculazione si rbadegnino, indietro non si torna” si è affrettato a dire il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, a margine della sua visita a Bucarest, sulla bocciatura. Dello stesso avviso l’altro vicepremier Luigi Di Maio che su Facebook scrive: “È la prima manovra italiana che non piace alla UE. Non mi meraviglio: è la prima manovra italiana che viene scritta a Roma e non a Bruxelles!”. Dopo essere sceso in area 300 punti, lo spread è risalito a 316 pb alla chiusura con il rendimento al 3,58%.

Il calo del listino milanese è stato comunque inferiore a quello delle altre Borse europee, scese ai minimi in due anni. A Milano regge tutto sommato il comparto bancario con Unicredit (-0,28%) e Mps (-3,65%) in calo, mentre resiste Intesa Sanpaolo (+0,30%).

Debole Generali (-1,29%) dopo che l’hedge fund londinese Marshall Wace ha scommesso al ribbado, secondo quanto si è appreso dalle comunicazioni Consob. Vendite anche su Atlantia (-0,14% ) e Autogrill (-2,72%) all’indomani della morte di Gilberto Benetton. Luxottica chiude la giornata invece in aumento a + 3,34% dopo aver archiviato i primo nove mesi dell’anno con ricavi per 6,767 miliardi, in calo del 4,5% a cambi correnti ma in crescita dell’1,3% a cambi costanti, cede lo 0,64% a 53,02 euro, anche se “gli ottimi risultati ottenuti costituiscono solide basi su cui realizzare il processo di integrazione con Essilor”, come ha sottolineato il presidente esecutivo, Leonardo Del Vecchio. Infine Enel chiude a -0,59% dopo che Hsbc ha portato il rating da hold a reduce e il target price da 4,4 a 4 euro, mentre Fca segna +1,27% l’indomani della vendita di Magneti Marelli ai giapponesi di Calsonic Kansei. Giù Stm (-3,39%), schiacciata dall’ondata di vendite che ha colpito i semiconduttori.



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