Prescrizione, Bonafede: ‘Non cambia ma entra in vigore tra un anno’ – Politica



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Accordo trovato sulla riforma della prescrizione, ma solo con tempi certi“. Lo ha detto il vicepremier Matteo Salvini al termine del vertice di Palazzo Chigi con il premier Conte e il vicepremier Di Maio dedicato al tema della prescrizione introdotta con un emendamento M5S nel ddl anticorruzione ora all’esame della Camera.  Precisa poi il ministro Bonafede: “La prescrizione non cambia. Ma entrerà in vigore in modo posticipato, nell’ambito della riforma epocale della giustizia penale, l’anno prossimo“. Lo ha annunciato il Guardasigilli, Alfonso Bonafede, al termine del vertice a Palazzo Chigi. “L’emendamento non cambia. Ma poi chiederemo una legge delega per una riforma organica del processo che porti a tempi certi dei processi”. 

O arriva l’accordo sulla prescrizione o salta il Contratto di governo” aveva avvertito il vicepremier Luigi di Maio, in una intervista in apertura di prima pagina al Fatto quotidiano. “La prescrizione – ricorda all’alleato Matteo Salvini – è nel contratto e va fatta”. E sulla misura si deve chiudere votandola dentro il ddl Anticorruzione in aula alla Camera il prima possibile, perché “non possiamo dire alle famiglie delle vittime delle stragi che slitterà tutto all’anno prossimo”.

Contro le “sciagurate iniziative” dell’attuale maggioranza di governo sulla giustizia penale, a cominciare dalla riforma della prescrizione, l’Unione delle Camere penali ha proclamato quattro giorni di sciopero, da martedì 20 a venerdì 23 novembre. L’annuncio è contenuto in una nota in cui si parla di “controriforma autoritaria della giustizia penale”. 

“Lo abbiamo sempre detto che la modifica della prescrizione si deve fare insieme a una riforma più ampia e complessiva del processo penale e lo abbiamo ribadito più volte in questi giorni. Ora il Governo appare orientato ad operare nel percorso da noi sempre sostenuto, quello di non lasciare isolata la modifica della prescrizione che, di per sè, non sarebbe affatto utile. A questo punto, però, attendiamo di vedere quali saranno i progetti di riforma”. Così il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati Francesco Minisci.

Caos nella seduta delle Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia della Camera chiamate a esaminare l’allargamento alla prescrizione del perimetro del ddl anticorruzione. Mentre era in corso il dibattito un esponente dell’opposizione ha inserito nel circuito audio la diretta fb del ministro Bonafede che stava annunciando i termini dell’ accordo sulla prescrizione. Dopo diversi minuti di confusione le opposizioni ma anche Catello Vitiello del Maie hanno chiesto di sospendere i lavori e di far venire in Commissione Bonafede. Le Commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera hanno poi approvato l’allargamento alla prescrizione del perimetro del ddl anticorruzione. Favorevoli M5s e Lega, gli altri gruppi non hanno votato per protesta. Subito dopo la votazione però è stata sfiorata la rissa. L’intervento di un congruo numero di commessi ha evitato il contatto fisico tra alcuni esponenti delle opposizioni e quelli della maggioranza. Le opposizioni contestano che sia stata effettuata la votazione. 

IL VIDEO DI BONAFEDE

 

Le opposizioni contestano che sia valido il voto delle Commissioni affari costituzionali e Giustizia con cui è stato deliberato l’allargamento alla prescrizione del perimetro del ddl anticorruzione. “Non è stata indetta la votazione – ha detto Gennaro Migliore del Pd – né chiarito l’oggetto della deliberazione”. Analoghi i rilievi di Forza Italia con Enrico Costa e Francesco Paolo Sisto, di Fdi con Gianni Donzelli, Ciro Maschio e Carolina Varchi.

I deputati di Forza Italia hanno occupato i banchi del governo nell’Aula della Camera. La seduta è sospesa. I deputati di Fi urlano “Vergogna, vergogna!”.Prima dell’occupazione dei banchi del governo Giusi Bartolozzi di Fi ha detto che “la votazione in commissione sull’anticorruzione è nulla: è stato impedito ai segretari delle commissioni di fare la conta dei voti”. A quel punto, con i suoi colleghi ha raggiunto i banchi del governo. In apertura dei lavori della seduta c’è stata una durissima polemica su quanto è avvenuto in commissione e sulla votazione contestata dai segretari delle due commissioni di merito, Marco Di Maio del Pd e Giusi Bartolozzi. La presidente della commissione Giustizia Giulia Sarti è intervenuta scatenando le ire della opposizione.

 

 



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