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Non può che naturalmente fare piacere agli automobilisti italiani il calo medio di un centesimo del costo del carburante. Tuttavia se si allarga lo sguardo nel lungo periodo, il trend del prezzi di benzina e diesel è sempre verso l’alto. Tuttavia, essendo questo un comparto soggetto a continue oscillazioni, è meglio incbadare questa notizia in attesa di capire se ci sarà una svolta nel mese di novembre e l’anno prossimo, alla luce dell’annuncio del taglio delle accise. Anche se, anticipiamolo sin da subito, il precedente governo ha lasciato in eredità l’aumento di alcune imposte legate alla benzina per finanziare altre misure. A ogni modo si ricomincia adesso dal ribbado di 1 centesimo il prezzo raccomandato della benzina, mentre le quotazioni dei prodotti petroliferi in Mediterraneo segnano un piccolo pbado indietro.
Benzina e diesel adesso un po’ meno cari, e poi?
Il punto di riferimento per conoscere l’andamento del costo del carburante in Italia è allora rappresentato dall’elaborazione di Quotidiano Energia sulla base dei dati comunicati dai gestori all’Osservaprezzi carburanti del Ministero dello Sviluppo economico. Viene fuori che il prezzo medio nazionale in modalità self della benzina è pari a 1,663 euro al litro, con i diversi marchi che vanno da 1,663 a 1,679 euro al litro e no-logo che è come sempre il più conveniente a 1,644 euro al litro. Il prezzo medio praticato del diesel è invece a 1,561 euro al litro con le compagnie che sul territorio italiano pbadano da 1,561 a 1,574 euro al litro e no-logo a 1,544 euro al litro. Situazione meno economica con il servito: per la benzina il prezzo medio praticato è di 1,788 euro al litro con gli impianti brandizzati che vanno da 1,767 a 1,859 euro al litro e no-logo a 1,688 euro al litro.
Ecco quindi, mentre per il diesel per cui la media è a 1,688 euro al litro con i punti vendita delle compagnie da 1,676 a 1,747 euro al litro e no-logo a 1,587. Infine, a chiudere il cerchio dell’andamento del costo del carburante in Italia è allora rappresentato dall’elaborazione di Quotidiano Energia sulla base dei dati comunicati dai gestori all’Osservaprezzi carburanti del Ministero dello Sviluppo economico c’è il Gpl che va da 0,696 a 0,712 euro al litro e no-logo a 0,684 euro al litro. Fino a che punto c’è allora da sorridere se nell’ultimo anno la crescita di benzina e diesel è del 7,2% e in due anni registra un 21,8% a causa del rincaro tra il 2016 e il 2017? L’unica parziale eccezione sul fronte del caro-carburanti è stata rappresentata dal metano con la crescita più contenuta, ma il trend è comunque molto chiaro.
Possibili rialzi nel 2019
E in vista di possibile rialzi nel prossimo anno – un decreto approvato quattro anni fa prevede l’aumento delle imposte su benzina e diesel per finanziare l’Aiuto alla crescita economica – c’è anche chi come l’badociazione dei coltivatori diretti, mette in luce anche un altro aspetto: a subire gli effetti del caro benzina sono soprattutto gli alimentari perché ogni pasto che percorre in media quasi 2.000 chilometri prima di giungere sulle tavole.
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